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Il Fiore d'Innocenza, Premessa: Questa è la mia prima Fan Fiction puramente Hentai, quindi potrei spesso eccedere nella vo

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view post Posted on 7/9/2008, 15:03

The Pine

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Premessa: Questa è una mia storia Hentai molto forte e cruda. Spero che non offenda (o disgusti) nessuno con le cose che mi piacciono. Chiedo scusa in anticipo a tutti coloro che si sentiranno offesi o schifati da ciò, e anche grazie a coloro che apprezzeranno il mio piccolo scritto. Ovviamente, questa storia è solo per i 18+ è_é

Generi: Yuri, Lolicon, Incesto




Capitolo 1 - Germoglio


CITAZIONE
Caro diario,

E' la prima volta che ti apro, quindi iniziamo con le presentazioni. Mi chiamo Sakura, Sakura Tsukishima. Sono una bambina... Una ragazzina di 8 anni, e vivo a Tokyo, in una casa in uno dei quartieri residenziali. La mia casa non è una piccola villetta, circondata da un spesso e alto muro bianco, come è solito in questi quartieri, in questo modo dal primo piano non si può vedere la strada, mentre al secondo era possibile, ma comunque difficile. Al pian terreno ci sono tre stanze: il soggiorno, la cucina e lo studio di papà, mentre al piano di sopra c'è il bagno, e le stanze mie, di papà e di mia sorella. Mia mamma purtroppo non c'è più. Non che mi dispiaccia veramente, non l'ho mai conoscita... E' morta il giorno in cui sono nata. Mio padre da quel giorno, da quel che ho capito, è caduto in depressione. Non mi ha mai detto niente di lei, so solo che era occidentale, e che Mitsuki, mia sorella, è la sua copia sputata.

Mitsuki è una ragazza molto bella, ed è il mio idolo, nonostante lei mi odi, gli voglio molto bene. E' molto alta, almeno un metro e settanta, ed ha il fisico molto bello, si vede che è una giocatrice esperta di pallavolo. Ha il seno invidiabile, molto grosso... Spero che anche il mio diventerà così. I suoi capelli sono castani, che tiene lisci con la frangetta, e sono molto lunghi, gli arriveranno fino infondo alla schiena, più o meno. I suoi occhi sono azzurri, come quelli di nostra madre, e sono davvero incantevoli. Chi non la conosce, per questo, la scambia sembre per una turista occidentale. Io invece non sono bella come lei... Sono bassa per la mia età, sembro ancora una bambina. Ho i capelli, legati in una lunga treccia, scuri come i miei occhi, che sono a mandorla come quelli di papà. Anche il mio fisico è ancora piatto, e i ragazzi non mi guardano nemmeno. Magari avessi il corpo di mia sorella, sono sicura che tutti i ragazzi più carini mi verranno appresso.

Mitsuki, come ho detto, mi odia, perchè mi crede la causa della perdita di mamma. Forse ha ragione, e non potrò mai capirla, visto che io una mamma non l'ho mai avuta, mentre a lei è rimasta vicino per dieci anni. Non mi parla mai, se non per rimproverarmi di cose veramente gravi, ma sempre con freddezza, o quando la costringe papà. Anche se nostro padre non lo vediamo molto, a dire il vero, lavora tutto il giorno, e quando a casa ceniamo solamente insieme, visto che subito dopo si mette a dormire. Per me è poco più che un estraneo, quindi la mia sola persona di riferimento, è quella che mi odia.

Però... Oggi è successo qualcosa che non mi aspettavo. Come al solito, sono tornata a casa verso le cinque da scuola, e mi aspettavo di essere sola, come ogni giorno, visto che papà torna da lavoro alle otto, e Mistuki da scuola alle sei. Stavo per andare in camera mia, che sta davanti oltre a quella di Mitsuki, sentii un dei rumori provenire dalla stanza di mia sorella. La porta era socchiusa, quindi curiosa, l'ho aperta un po'...

Non capisco cosa stasse succedendo. Mitsuki era sul lettone, nuda, completamente, insieme a una sua compagna di squadra, nuda anche lei. Le due si baciavano, in modo strano... Che avevo visto fare solo in alcun film, ma non così approfonditamente. Intrecciavano le loro lingue veloci, tenendole fuori dalla bocca, per poi congiungerle e emettevano dei suoni... Dei mugolii. La compagna di Mitsuki teneva il braccio disteso sul ventre, ma dalla mia posizione non riuscivo a vedere cosa stesse facendo la mano, mentre mia sorella teneva le gambe aperte, distese sul letto, e le vedevo la farfallina. Era tutta rossa, e aperta, non come la mia.

Non lo so perchè non ero scappata in camera... Ero curiosa di vedere, nonostante avessi paura mi scoprissero. Il cuore mi batteva forte, e provavo una sensazione strana... Non lo so neanche io. Appoggiai una mano sulla porta, spingendola un po' senza far rumore, per poi avvicinare un occhio alla fessura e vedere meglio.

L'amica di Mitsuki aveva smesso di baciarla, e ora le stava bacio e leccando il seno. Ma perchè lo faceva? E perchè Mitsuki non diceva niente? Mia sorella sembrava assecondarla, continuado a mugolare e ansimare... Non capivo se gli stesse facendo del male o meno. La ragazza smise di baciarle il seno, e scese verso la farfallina. L'allargò con le mani, e vidi chiaramente che la stava leccando, ma si fermò d'improvviso. Infilò due dita dentro, e cacciò qualcosa da lì... Era tipo uno strofinaccio arrotolato, o almeno io non lo riconoscevo. La ragazza lo distese, e con mia sorpresa, scoprii che erano le mie mutandine di Hello Kitty, quelle che avevo messo a lavare stamattina, perchè avevo bagnato il letto... Non riuscivo, e non riesco a capire perchè Mitsuki le avesse messe lì...

La ragazza si voltò verso il volto di mia sorella, sorridendole in modo strano. Ma che pervertita, Mitsuki-chan! Ti masturbi con le mutandine della tua sorellina! Le disse, come e volesse prenderla in giro. Mitsuki l'avrebbe sicuramente risposta a tono, anche se non so bene che significasse quell'insulto, ma mia sorella è una tipa forte, e rispondeva sempre a tono.

Per mia delusione, distorse lo sguardo da quello dell'amica, e arrossì, o almeno, lo fece più di quanto già non lo fosse. La ragazza ricominciò a leccarle la farfallina, e inoltre gli mise un dito dentro.

Il mi sentivo sempre più strana, e sentivo una strana sensazione tra le gambe... Umido... Eppure non mi ero fatta pipì addosso. Intanto Mitsuki ansimava sempre più forte, fino a quando no lanciò una specie di urlo. Io spaventata, corsi in camera e mi chiusi dentro, e mi alza la gonnellina per vedere cos'era quella sensazione di umido tra le gambe. Avevo le mutandine bagnate... Ma non era pipì. Toccai il liquido con un dito, e lo portai al naso. Aveva un'odore strano... Ma piacevole.

Sentivo nella stanza affianco Mitsuki e l'amica rivestirsi e uscire. Io da allora non sono più uscita dalla stanza, per paura di incontrare Mitsuki... Ora devo chiudere, Caro Diaro, papà mi chiama per la cena. A domani.

Capitolo 2 - Esperienze


CITAZIONE
Caro diario,

Sono sempre io, la tua piccola Sakura. E' da un po' che non ci sentiamo, vero? Stanotte mi è successa una cosa strana... Strana e bella, e sentivo il bisogno di raccontartela. Ma ricominciamo da dove ti ho lasciato. Ricordi vero?

La sera stessa in cui ho visto Mitsuki e la sua amica, non riuscivo a parlargli, ne a guardarla. Lei sembrava non capire, ma io avevo una paura matta mi avesse vista spiarle, e non stavo mai sola con lei nella stessa stanza, per la paura che mi sgridasse. Anche se sinceramente, all'ora, non capisco cosa stesse accadendo, se era una cosa buona o cattiva, per questo avevo ancora più paura. Se papà mi avesse chiesto qualcosa? Che dovevo dire? Rientrai in camera subito dopo cena, e dopo essermi cambiata le mutandine (che non mi ero ancora cambiate, perchè, a dire il vero, la sensazione di bagnato mi piaceva...), mi sono messa a letto. La mattina dopo andai a scuola, e tornata a casa... Speravo di rivedere quello che avevo visto il giorno prima. Le miei richieste furono esaudite, e per fortuna, grazie alla mia velocità, le ho beccate mentre erano ancora vestite, per vedere ogni cosa. Aprii la porta della cameretta di Mitsuki, e lei e Akiko (ho scoperto che si chiamava così dalle parole di Mitsuki) erano ancora in piedi, con la divisa scolastica, a baciarsi. Si accarezzavano il corpo a vicenda, stando abbracciate. Sembrava... Piacevole. Le mie mutandine era già bagnate... Non erano passati neanche pochi minuti che le vedevo baciarsi e accarezzarsi, che avevo già quella sensazione tra le gambe. Quando si spogliarono (Akiko spogliava Mitsuki, e viceversa), Akiko lasciò addosso le mutandine di mia sorella. Erano così belle! Non le avevo mai visto così decorate... Tornando a noi, Akiko iniziava ad accarezzare la farfallina di Mitsuki, e potevo vedere che si scurivano... Si stavano bagnando anche quelle! Capii allora che era una cosa normale, che mi bagnassi le mutandine... Ma... Vedendo quel gesto, mi incuriosii.

Mi alzai la gonnellina, tenendola con una mano, e mentre vedevo Akiko e Mitsuki, quello che poi mi ha spiegato che era "giocare", iniziai a far passare la mia manina lungo la farfallina, proprio come faceva l'amica della mia sorellina. Mi sorpresi molto... Era così piacevole. Iniziai prima piano piano, per poi accarezzarla più velocemente. Mi sentivo così strana... Non capivo. Non ancora almeno. Ma mi piaceva così tanto... D'improvviso, sentii lo stimolo della pipì, proprio nel momento in cui Akiko stava togliendo le mutandine a Mitsuki, ma non potevo restare lì, altrimenti avrei sporcato per terra. Corsì in bagno, ma poi ebbi paura a tornare lì, e rientrai in camera.

Scoprii il giorno dopo, che Akiko veniva ogni giorno a casa a "giocare" con Mitsuki, e io ero felice, perchè potevo vederle e imitarle ogni giorno. Per esempio, il giorno dopo, vidi Mitsuki accarezzare la farfallina di Akiko senza mutandine... Io, nonostante la paura mi potessero scoprire, me le tolsi, infilandole poi nella cartella della scuola, e inizia ad accarezzarla anche io così. Era molto più piacevole di quando lo facevo con le mutandine, ma lo stimolo della pipì arrivò molto prima. Oramai sapevo come toccarmi come facevano loro, e sapevo anche perchè lo fanno. E' bellissimo.

Ma arriviamo al dunque. Ieri ero rimasta a casa, perchè mi è venuta un po' di febbre, e ne approfittavo per "giocare", anche se da sola, come Mitsuki con Akiko. Per l'esattezza, ero chiusa nella mia cameratta, stesa sul letto completamente nuda, come la mia sorellona, che mi facevo le carezze sulla patatina, e mi toccavo i capezzoli, stringendoli come faceva Akiko. Era tutto così bello e nuovo per me... Mi faceva stare davvero bene! Iniziai a gemere, mentre spingevo la mia manina contro la mia farfallina bagnatissima, e proprio per questo, non riuscii a sentire Mitsuki che tornava a casa, ovviamente con Akiko. Le due ragazze si infilarono nella camera di Mitsuki velocemente, senza che io me ne accorgessi, e loro che si accorgessero che io ero a casa. Finii per un attimo di accarezzarmi, e scesi dal lettone, per prendere la mia cartella scolastica... Da questa, presi un paio di mutandine sporche di Mitsuki, che avevo preso dalla cesta dei panni sporchi, dopo che aveva giocato con Akiko. L'appoggiai sul letto, e chiusi la cartella della scuola, mettendola affianco al letto. Presi le mutandine arrotolate di Mitsuki e le annusai. Avevano un odore buono... Lo stesso odore del liquido che caccia la mia farfallina. Le arrotolai, e iniziai a premerle contro di questa, forte. Il ruvido di queste mi faceva gemere più forte. Era bellissimo, non riuscivo a crederci! Iniziai a spingerla con entrambe le mani, infilandola un po' dentro. Quando sentivo quel ruvido dentro... Non riesco a spiegarlo. I miei gemiti stavano diventando urletti. D'improvviso, quella bella sensazione mi prese di nuovo, e urlai, per poi abbandonarmi sul letto, respirando forte. D'improvviso, sentii la porta aprirsi, e mi volta verso di questa terrorizzata. Era Mitsuki! Indossava solo le mutandine, e mi guardava quasi sconvolta. Io avevo ancora le sue mutandine contro la mia farfallina, e cercai di comprirmi imbarazzata, mi venne da piangere.

S-Sakura! Urlò Mitsuki...

Oh, mi dispiace, caro Diario, papà mi sta chiamando, la cena mi aspetta. Finisco di raccontarti quando risalgo, ma sono convinta che stasera Mitsuki mi tratterà dolcemente... A presto.

Capitolo 3 - Onee-sama


CITAZIONE
Come ti stavo dicendo, Diario, Mitsuki mi sta davvero trattando molto più gentilmente. Mi fa sempre delle carezze sui capelli, mi abbraccia e mi da a baci, e mi chiama con nomignoli che non aveva mai fatto prima. Sono così contenta! Ma ora, torniamo a quello che stavo raccontando. Si...

Mitsuki mi guardava, e arrossì. Io ero terrorizzata, e non sapendo che fare, mi voltai dall'altro lato richiudendomi a feto. Avevo paura che ora mi sgridasse, o peggio mi picchiasse, e peggio ancora che non mi avrebbe mai più rivolto la parola. Sentii entrare nella stanza anche Akiko, e la mia vergogna crebbe ancora di più. Sentivo che una delle due si stava avvicinando a me, dal rumore dei piedi nudi sul legno del pavimento. D'improvviso, sentii che mi tolsero le mutandine di Mitsuki dalla patatina, e mugolai. Sentii delle risatine, visto che avevo fatto uno spruzzetto di pipì subito dopo, che per fortuna non bagnò il letto, e mi sentii di morire, stavo per scoppiare a piangere.

Ma che brava sorellina che hai, Mitsuki-chan. Era Akiko che mi aveva tolto le mutandine della mia sorellona. Mi voltai verso di lei, e vidi che le stava leccando, mentre fissava con uno strano sguardo Mitsuki. Questa invece, la guardava rabbiosa.

Akiko, vattene, ci sentiamo domani a scuola. Disse Mitsuki. Akiko si alzò, e si avvicinò a mia sorella, con ancora le mutandine in mano. Lecco il volto di Mitsuki, mentre vedevo che si infilava le mutandine nella farfallina, fino a farle sparire completamente. Rimasi leggermente impressionata, ma poi mi voltai di nuovo, tenendomi la testa tra le mani imbarazzata come non mai. Queste me le tengo io. Fece Akiko, e poi probabilmente diede uno schiaffetto a Mitsuki, visto che il rumore era quello. Stavo per esplodere, sentivo Mitsuki che si avvicinava a me. Iniziai a piangere dall'imbarazzo.

O-Onee-sama... Non guardare Sakura... Sakura non lo farà più... Scusami Onee-sama... Dissi mentre singhiozzavo per il pianto. Si, ho il vizio di parlare in terza persona, come i personaggi degli anime, mi rende più carina. Comunque, come dicevo, iniziai a piangere il più silenziosamente possibile. D'improvviso, sentii alzarmi da sotto le braccia. Istintivamente, mi aggrappai al collo di mia sorella, e con le gambe mi legai alla vita, tenendo la patatina contro la sua pancia. Piangevo ancora, nonostante mia sorella mia abbracciava... Era la prima volta che lo faceva. Mi accarezzava con dolcezza i capelli e iniziai a calmarmi. Sakura-chan... Non piangere... Mi fece Mitsuki con la sua bella voce melodiosa. Mi sentii meglio, e mi aggrappai stretta a lei. Onee-sama... Sakura è una bambina cattiva? Le feci triste, guardandola in faccia. Mi fece un sorriso bellissimo, e poi mi diede un bacio sulle labbra. Credevo che il mio primo l'avrei fatto con un ragazzo... Invece me l'ha dato la mia sorellina. E forse è stato molto meglio. Arrossii e abbassai lo sguardo, mentre Mitsuki mi fece scendere a terra.

Dai, vestiti piccolina, che tra poco viene papà, non ci vorremmo fare trovare così? Fece raggiante come non mai, arruffandomi i capelli con dolcezza. Non si era mai comportata con me così, ed era bellissimo. Tenevo però lo sguardo abbassato, spaventata che Mitsuki mi stesse prendendo in giro. Onee-sama è arrabbiata con Sakura? Le feci arrossendo. Lei si chinò alla mia altezza, e mi diede un altro bacio sulle labbra. Io la guardai rapita, e sorrisi felice. Stanotte la tua Onee-sama ti farà dormire insieme a lei, contenta Sakura-chan? Mi fece sorridendo. Quelle parole mi riempirono di gioia. Mi lanciai al collo di Mitsuki, e l'abbracciai forte, per poi lasciarla e rivestirmi velocemente, mentre lei andava in camera sua a rivestirsi. Mi scoccio di dirti che è successo dopo, perchè annoiante, arriviamo al sodo.

Era sera, e io ero nel mio lettino, col mio pupazzetto portafortuna. Un coniglietto. Era tardi, le undici, e papà dormiva. In silenzio mi alzai e andai nella stanzetta di Mitsuki. Lei dormiva beatamente... Non volevo svegliarla... Ma la sua promessa... Mi avvicinai in silenzio al suo lettone, e le accarezzai il volto, svegliandola di soprassalto. Aprì gli occhi, e mi sorrise. Allungò una mano verso di me, accarezzandomi il volto. Sei venuta a farmi compagnia, piccina? Mi fece con dolcezza, mentre io mi infilavo sotto le coperte, e lei si metteva di un fianco voltata verso di me. Mi misi sotto le coperte, e mi avvicinai a Mitsuki, mettendomi affianco a lei piegata di un lato diretta sempre verso di lei. Avevo lo sguardo chino, era la prima volta che dormivo con mia sorella, e dopo quello che mi ha visto fare, e che le ho visto fare su quel letto...

Mitsuki mi abbracciò, spingendomi a lei, contro il suo grande seno. Io affondai la faccia contro questo. Era morbido e piacevole sare lì. Annusai un po', sentendo il profumo di Mitsuki. Onee-sama... Hai un buon profumo. Le feci abbracciandole i fianchi, stringendomi a lei, col volto contro il suo seno. Mia sorella iniziò ad accarezzarmi i capelli.

Ti piace, piccola? Disse d'improvviso. Avevo capito a che si riferiva, e mi allontanai subito, alzando lo sguardo arrossita. Non sapevo che risponderle, e lei mi guardava sorridendo. Iniziò ad aprire la camicetta, e io ero zittita dall'emozione. Dopo un po', Mitsuki aprì la camicetta da notte, facendomelo vedere. Mamma mia, era davvero bello. Mi guardava sempre sorridendomi, dandomi una carezza sulla testa. Bello, non è vero? Fece orgogliosa, stringendomi un po' a lei. S-Si, Onee-sama... Le feci timidamente, e non so cosa mi portò a fare la seguente domanda... Sakura lo può toccare?

Mitsuki mi sorrise, e mi prese la manina dolcemente, portandola sul suo grande seno, proprio sul capezzolo. Aiutata da lei, inizia a muovere la mano, spingendo verso il seno. Sentivo il capezzolo indurirsi contro il palmo. Ero tutta rossa, e mi stavo già bagnando le mutandine. Sono proprio una bambina...

Mitsuki continuava a sorridermi con dolcezza, e avvicinò di nuovo le sue labbra alle mie, baciandomi. Tolsi la mano dal suo seno, imbarazzata, abbassando lo sguardo. Ora perchè non mi fai vedere il tuo, Sakura-chan? Mi fece tranquilla. Alzai lo sguardo, sorpresa, per poi riabbassarlo sempre imbarazzata. M-Ma il seno di Sakura è piccolo... Anzi, inesistente... Piacerà a Onee-sama? Le feci. Mitsuki sembrava non demordere, e prese il bordo della vestaglia (si, per la notte uso una vestaglia pezzo unico) e me la tolse, lanciandola via dal letto, lasciandomi sola con le mutandine. Mitsuki mi sorrise, mentre io restavo immobile dall'imbarazzo. Sei bellissima, Sakura-chan. Mi disse... Mi fece diventare felicissima. Mia sorella mi credeva bella. D'improvviso, senza che me ne resi conto, Mitsuki mi stava leccando i capezzoli, inturgidendoli. Le mie mutandine si stavano bagnando sempre di più, e lei se ne accorse... Alzo la testa vicino alla mia, fissandomi gli occhi con un'aria strana.

Fai vedere alla tua Onee-sama la tua fighetta giovane? Era la prima volta che sentivo chiamare in quel modo la patatina... Figa? Beh... Se Mitsuki la chiamava così, l'avrei fatto anche io. Mi abbassai le mutandine, imbarazzata, fino a toglierla completamente. Prima che potessi metterle fuori dal letto, Mitsuki me le strappò da mano, per annusarle, per poi mettermele in faccia. Senti qui che buon profumo... Mi fece con dolcezza, avvicinando anche il suo volto alle mutandine. In effetti, mi piaceva molto quel profumo. Distese le mutandine, mettendo il cavallo bagnato ben in evidenza, facendogli poi una leccatina. Io non sapevo che dire e fare, ma ricordo bene che sentii d'improvviso l'altra mano di Mitsuki... Toccarmi la figa. Ti piace la mia mano, Sakura-chan? Mi fece, per poi fare un altra leccatina alle mutandine. Mi stava accarezzando la figa, come facevo io, ma la sua mano... Mi piaceva di più insomma. S-Si... A S-Sakura piace molto, Onee-sama... Le feci timida. A quelle parole, Mitsuki spinse ancora di più la mano contro la mia figa. Iniziai a mugolare dalla bella sensazione che provavo, mentre mi stringevo a Mitsuki. Questa avvicinò la parte bagnata delle mutandine vicino alla mia bocca. Lecchiamole insieme... Mi fece per poi leccare le mutandine. Allungai la lingua timidamente, leccando le mutandine, per poi assaporare quel buon sapore... Iniziai a leccarle con piacere, ma d'improvviso, insieme a me iniziò a farlo anche Mitsuki! Appena le nostre lingue si sfiorarono, la riinfilai in bocca spaventata. Sakura-chan... Apri la bocca, ti insegno una cosa... Ubbidii titubante. Mitsuki fece lo stesso, e unì le sue labbra con le mie. Sentivo la lingua di Mitsuki leccare la mia... Attorcigliandosi alla mia. Non sapevo che fare, ma mi uscì istintivo fare la tessa cosa. Era piacevole alla fine. Mitsuki si mise sopra di me, e sentivo i suoi seni contro i "miei". Intanto continuava a toccarmi la figa con due dita, spingendole lungo la lunghezza di questa. D'improvviso, lasciò la mia lingua, e si allontanò. Io cercavo ancora quella lingua... Mi piaceva sentirla, ma Mitsuki non voleva ridarmela. Mi sorrise, dandomi un bacio sulla guancia. Ricominciai a mugolare, sentendo le dita spingere forte. Volevo imitare Akiko e quindi mi feci coraggio... E glielo chiesì: M-Mitsuki... Sakura può leccarti il seno?

Mitsuki rimase sorpresa, ma poi mi sorrise, alzandosi fino a far cadere il suo seno verso il mio volto. Ecco, ero imbarazzata. Timidamente, le leccai un capezzolo, per poi prenderlo in bocca e succhiarlo dolcemente... Mi faceva stare bene. Nello stesso momento, sentii spingere più del normale, e avvertii il dito di Mitsuki entrambi dentro. Lanciai un piccolo urlo, che la mia sorellona soffocò con un seno. Mi sentivo stranissima, non mi faceva male, non molto almeno, ma... Ma non lo so ecco. Tranquilla, Sakura-chan. Mi fece, vedendo che ero agitata. Sentii il dito muoversi, avanti in dietro, lentamente... Mugolavo forte, la sensazione era bellissima, e d'improvviso, sentii una sensazione piacevolissima e improvvisa. Iniziai a muovermi furiosamente, un brivido percorse tutto il mio corpo, e Mitsuki non voleva togliere quel dito, anzi. Dopo un po', la sensazione passò, e mi accasciai sul letto, soddisfatta, respirando forte. Mitsuki mi sorrise, mettendosi affianco a me. Mi tolse il dito da... lì... E me lo infilò in bocca. Lo succhiai avvidamente, per poi abbracciare Mitsuki, mettendo la testa trai suoi seni, felice... Buona notte, piccola mia... Mi fece Mitsuki, stringendomi a lei... E poi mi addormentai.


Diario, ora vado a letto. Mi ha detto Mitsuki che domani mi fa vedere come giocano lei e Akiko. Non vedo l'ora... E se ho il coraggio, le chiederò di giocare con loro. Ti racconterò tutto domani, a presto.

Capitolo 4 - Sbocciare


CITAZIONE
Caro Diario,

Immagino tu sia impaziente di sapere cosa è successo oggi con Akiko e Mitsuki, vero? Beh, non te lo dirò, ma ti dirò cosa ho fatto stamattina a scuola...
Non ti preoccupare, sto scherzando. Allora, da dove cominciare? Beh...

Mi svegliai dolcemente, aprendo piano gli occhi disturbata da un raggio di sole, che penetrava dalla finestra semi aperta della cameretta. Speravo che quello che fosse successo la sera prima non fosse stato solo un sogno, e per fortuna, fu così. Mia sorella era con me, ed era tutta nuda, come me tral'altro, e la cosa più bella, era il fatto che mi stava leccando la passerina, nonostante mi fossi appena svegliata. Mi resi conto che lo stava facendo da tanto. Inizia a mugolare, mentre sentivo la lingua della mia sorellona entrare dentro piano e gentilmente, facendomi godere all'inverosimile... Alzai lievemente il capo per vedere Mitsuki, e questa fece lo stesso, incrociando i miei occhi coi suoi. Ben svegliata, Sakura-chan! Mi disse dolcemente, alzandosi alla mia altezza con mio grande dispiacere, visto che le sue leccate mi facevano andare in paradiso... Mi abbracciò, stringendomi a lei con dolcezza, e io feci lo stesso, sorridendo e appoggiando il capo suoi suoi seni soffici. Buongiorno, Nee-sama. Dissi affettuosamente, baciandogli poi la pelle. Restammo così, a baciarci e toccarci tutta la mattina, senza andare a scuola, solo noi due. Si fece tardi in un batter d'occhio, ed era ora di pranzo. Uscimmo dalla stanza, sempre nude, tanto non c'era nessuno, e scendemmo al piano inferiore. Mi misi seduta sul divanetto a guardare la TV, mentre Mitsuki iniziò a preparare qualcosa da mangiare. Sai, Diario, è strano stare in giro nudi, sopratutto se c'è la tua sorellona che ti guarda ogni due secondi con uno sguardo strano, ma ti fa molto piacere. Finalmente mangiammo, e Mitsuki volle farmi mangiare in un modo tutto particolare. Prendeva i bocconi in bocca, li masticava un po' e poi si avvicinava a me, baciandomi come ha fatto la sera prima, passandomi i bocconi. Era piacevole, tutto molto bello, mi sentivo al settimo cielo.

E presto arrivò il pomeriggio, e finalmente suonarono alla porta. Mi gettai ad aprirla, nonostante fossi nuda, ed eccola, finalmente: Akiko. La ragazza era in tenuta da ginnastica, pantaloncini attillatissimi e cortissimi, e una magliettina altrettanto attillata, bianca, a mostrare tutte le sue curve mozzafiato. Mi guardò tutta nuda, e io arrossì lievemente. Entrò in casa e chiuse la porta dietro di se, accarezzandomi poi la testa con fare dolce, ma senza rivolgermi parola. Arrossii ancora di più, mentre finalmente Mitsuki entrò nell'atrio, raggiungendo Akiko e salutandola come mi aspettavo, baciandola molto passionalmente buttandogli le braccia al collo. Ciao amore, sei pronta? Fece la mia sorellona all'amica, mentre questa già si sfilava con calma i pantaloncini. Era senza intimo, ma c'era d'aspettarselo. Restò così, con la maglietta e le scarpe da ginnastica, continuando a baciare mia sorella senza dargli un attimo di tregua. Io le fissavo, gelosa come non mai, iniziando persino ad andarmene triste per lasciarle da sola. Ma appena Mitsuki vide che stavo per andarmene, mi vermò. Nee-chan vieni qua, ora andiamo a giocare tutte e tre. Disse porgendomi la mano, lasciando finalmente Akiko. Mi avvicinai, raggiante per le parole sentite, e le afferrai dolcemente la mano. Salimmo di sopra, e da notare come Akiko, maleducatamente, non si era tolta le scarpe, cosa ceh ovviamente non fece, lanciando la maglietta per le scale senza ritegno.

Io la osservavo, tutta nuda, e a quanto pare sudata, visto che la sua pelle era lucida, e in un certo senso... Mi piaceva. Sentivo la fighetta bagnarsi, mentre salivo le scale dietro di lei, alzando lo sguardo, vedendo il suo intimo così aperto. Raggiungemmo la camera di Mitsuki, e istintivamente, feci per gettarmi dentro, ma fui bloccata da Akiko, che mi prese in braccio. No no, maialina, andiamo nella tua cameretta piena di peluche. E' più bello sotto i loro occhi, non trovi? Mi fece avvicinando la bocca al mio orecchio, bisbigliandomi con voce calda e sensuale, per poi leccarmelo e mordicchiarmi il lobo. Mi batteva forte il cuore, ero in fibrillazione. Mi mise a terra, e presi la sua mano come per accompagnarla. Entrammo in camera, tutte e tre, e io mi misi seduta su una sediolina, vicino la finestra, trai miei peluche più grandi, mentre Akiko si era distesa sul letto, con la schiena contro un altro mio peluche a forma di coniglio, con le gambe spalancate e i piedi ancora con le scarpe fuori. Mitsuki si avvicinò al letto, chinandosi suoi piedi dell'amica, gli tolse prima la scarpa destra e gli alzò il calzettone fin dove poteva, e poi fece la stessa operazione con la sinistra. Akiko sembrava incurante, fissava me. Mi batteva forte il cuore per tutta quella eccitazione, allarga lievemente le gambe, nonostante Akiko mi guardava, e iniziai a masturbarmi silenziosamente, mugolando pianissimo per non farmi sentire. Mitsuki uscì dalla stanza, probabilmente per prendere qualcosa, e io mi avvicinai paurosa a Akiko. A-Akiko-sama... La chiamai imbarazzata, rossa come non mai. La ragazza che s'era distratta, tornò a voltarsi verso di me, facendomi un bellissimo sorriso. Dimmi, bella bambina. Mi chiese quasi con noncuranza. Il mio sguardo caddè sul suo corpo, e specialmente sul suo pube liscio... S-Sakura può giocare con voi? Chiesi titubante, convinta che mi avrebbe risposto negativamente, e che volesse solo mia sorella. Infatti, nessuno mi ha mai voluto, figuriamoci una bella ragazza come Akiko... Distorsi lo sguardo dal suo volto, chinandolo lievemente e comprendomi la bocca con il pugno chiuso, molto graziosamente.

Non me ne resi conto, ma ecco che avvertii la mano di Akiko premermi forte contro il sesso. Iniziai mugolare, alzando il capo dimenandomi, cercando di fuggire per l'imbarazzo e per l'impetuosità dei movimenti. Ma mi abbandonai al piacere...

Mi trascinò sul letto, tra le sue gambe, strusciando la sua figa inumidita sul sederino, continuando a toccarmi, a infilare le dita dentro di me, stringendomi contro i suoi seni per non farmi scappare. Non che ne avessi intenzione. Mitsuki entrò nella stanza, e mi vide in quelle condizioni. Non potevo vedere la sua reazione, tanto ero distratta dall'eccitazione. Akiko, potevi aspettarmi! Sgridò l'amica, per poi raggiungerci. Ma Akiko la bloccò, porgendogli il piede col calzino sporco di sudore. Mitsuki prese il piede, e lo portò al volto, iniziando a strusciarlo contro come se fosse eccitata. Si inginocchiò a terra, togliendo il calzino ad Akiko, iniziando a leccargli il piede. Appallottolò l'indumento e con mia sorpresa, iniziò a toccarsi con quello. Brava, Mitsuki-chan... Disse Akiko, che notai si stava bagnando di più. Mitsuki, continuando a leccarle il piede, si portò sul letto, vicinissima a me. Smise col suo lavoro, facendo distendere la gamba di Akiko, mettendola tra le sue gambe. Gli rimise il calzino e... E iniziò a strusciarsi contro di questo, lungo la gamba della ragazza, mugolando forte e toccandosi i seni. Intanto Akiko continuava a toccarmi, e io eccitata come non mai, urlavo e gemevo dal piacere, sotto gli occhi di mia sorella, che sembrava entusiasta... Ed ecco che iniziai a fare pipì, raggiunto il limite, imbrattando la mano di Akiko e il lettino... La ragazza iniziò a strusciare la mano sporca sul mio corpo, specialmente sui miei capezzolini, iniziando a leccarmi il collo. Mitsuki intanto si era chinata su di me, e iniziava a leccarmi dove l'amica mi aveva sporcato di pipì. Ero zittita, ma mi piaceva tutto, moltissimo... Come sei sensibile, piccola Sakura, sei già venuta? Mi fece Akiko tra una leccata e l'altra. Non risposi, per via del fiato mozzato dal fiatone e l'imbarazzo, chiando lievemente lo sguardo verso mia sorella, che stava scendendo sempre di più fino a raggiungerla... Leccandomela di nuovo. Tirai di nuovo indietro la testa, mugolando forte. La lingua di Mitsuki mi toccava in zone sensibilissime, e io già sono molto sensibile di natura... Stavo impazzendo. D'improvviso, sentii qualcosa di freddo e duro sulla mia cosina. Spalancai le orbite, guardando in basso per capire cosa fosse. Avendolo visto spiando i miei compagni di scuola agli spogliatoi capii che fosse una riproduzione di un... Coso dei maschi quando si toccano, solo molto più grande. Era grande, grigio, probabilmente di marmo. Non capii. Sorellina, ormai sei pronta... Disse Mitsuki, e senza che me ne accorgessi, fece pressione, infilandomelo in un sol colpo dentro di me.

Urlai. Era doloroso, dolorossisimo, sentii il pancino bruciarmi, qualcosa dentro di me si era rotto, qualcosa dentro di me è stato perso per sempre. Uscì sangue, e inizia a piangere, togliendo quel coso da me e sfuggendo alla presa di Akiko. Ti afferrai eppoi scappai da quella stanza, continuando a piangere, infilandomi nel bagno. Mi sono chiusa dentro... E devo ancora uscire da lì. Mitsuki mi ha fatto male... Tanto male... Non riesco a toccarmi più, anche se il bruciore sta passando... E non capisco perchè, ma ora desidero riprovare quel... quel coso dentro di me...

 
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kuromatsu
view post Posted on 30/10/2008, 23:36




woah! fantastico :D
 
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unjubbefs
view post Posted on 16/6/2010, 09:38




unjubbefs981
There are no failures - just experiences and your reactions to them.
 
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Sirfrancisdrake1
view post Posted on 15/10/2016, 18:44




Premessa: Questa è una storia Hentai molto forte e cruda. Spero che non offenda (o disgusti) nessuno. Chiedo scusa in anticipo a tutti coloro che si sentiranno offesi o schifati da ciò, e anche grazie a coloro che apprezzeranno il mio piccolo scritto. Ovviamente, questa storia è solo per i 18+ è_é

Generi: Yuri, Lolicon, Incesto
(- Da un diario trovato in una soffitta )
Anna, un nome cosi angelico, eppure.
Anna provò vibrazioni piacevolissime, il suo corpicino ebbe piccole scosse ai baci del suo papà. Poteva sentire l'umidità laggiù nella sua fessurina. Quando papà le baciò la fica, le si chiuse lo stomaco, si sentì assalita da una forte eccitazione. Pensò: Il mio papà mi bacia la fica ! Il fuoco del desiderio si schiantò su di lei. Raggiunse la coscia spostandosi sull'inguine mentre sentiva papà con la bocca chiusa sulle labbra della sua piccola fica. Girando un pochino di fianco, alzò il ginocchio per dargli l'accesso.
Allungò una mano, prese il sesso che era già rigido per lei. Baciò la punta umida, leccò l'umidità. Gemette nel sentire la lingua che leccava la fessura e le solleticava la nocciolina della clitoride. Aprì la bocca facendo scivolare le labbra sull'infiammata cappella, la prese in bocca, le labbra erano tese, la piccola bocca piena; Tenendo il tronco, iniziò ad accarezzare il glande con la lingua. Provò un'intensa soddisfazione quando sentì papà gemere nella sua fica. Ha sondato il piccolo foro della punta e succhiò dolcemente, con la manina mosse su e giù la pelle delicata e calda del cazzo, accarezzò anche, con la mano a coppa, il sacco dei testicoli. " Sto facendo l'amore con il mio papà ! Ho in bocca il suo sesso !" Rabbrividì per l'eccitazione, le sembrò giusto, perfetto e sexy come l'inferno
La mia erezione si stava inturgidendo ritmicamente, la sentivo crescere nella bocca della mia bambina, la sua lingua mi inviava continui impulsi di piacere, Tenendo la testa tra le cosce ho vellicato il suo piccolo clitoride, si è irrigidito. Ho gustato la sua eccitazione. Con la punta del dito ho esplorato lo stretto buchino della sua bella vagina facendolo scivolare dentro la guaina calda che me lo attanagliava. Spingendolo dentro pur essendo stretto, le ho cercato il punto G, slittavo dentro e fuori. Era così dannatamente erotico.
I gemiti di Anna mi hanno fortemente emozionato, l'agitazione dei fianchi mi ha spronato a proseguire. Era bagnata, scivolosa calda e stretta. La sua giovane età era già per me un forte stimolo. Ho seguito il suo ritmo, spingendola sempre più verso l'orgasmo leccandola più intensamente. La sua bocca lasciò libero il mio cazzo " Oh Dio, papà" la sentii mormorare a bassa voce mentre mi dava forti strappi col bacino fremente dal piacere.
Un liquidino celestiale bagnò la mia lingua e il dito, il suo orgasmo era una sinfonia per il mio cuore. Il suo nettare inondò la mia bocca come ho sondato e succhiato cavalcando il suo orgasmo fino a quando si calmò.
Ora volevo di più dalla mia bambina, volevo farla mia, la volevo disperatamente. Mi mossi tra le sue gambe snelle ormai rilassate, la baciai sulla fronte sudata. Abbassandomi, ho guidato il mio sesso sulle sexy labbra della sua deliziosa e piccola fica, feci scorrere la cappella su e giù allargando le labbra. Sensazione indescrivibile nel sentirle abbracciare il mio glande. " Tesoro mio, ti amo tanto sai? " sussurrai. Come la punta si spinse in avanti, sull'ingresso della vagina, pensai, ero lì, ero quasi in cielo.
" Papà," sospirò nel mio orecchio, come ho sentito le sue labbra dilatarsi. La vagina scivolò sopra la mia cappella senza sforzo. La voglia di seppellirmi dentro il suo corpicino, batteva incessantemente, la volevo di più di qualsiasi cosa al mondo. Le pareti vaginali della mia bimba le sentii separarsi, accolsero accarezzando il mio sesso, il sesso del suo papà. Eccitato al massimo, affondai in lei, nel suo stretto grembo caldo e vellutato. Mio Dio, avevo il sesso dentro il pancino di mia figlia, un pancino di soli nove anni. Il Paradiso in assoluto.
Artigliandola per le sode e giovani natichette, mi spinsi in avanti fino a quando fui completamente dentro di lei, la fica premeva sul mio inguine. Era così dannatamente eccitante. Tirandomi un poco indietro, ho poi spinto ancora una volta. Anna gemeva nelle mie orecchie, ondeggiò con i fianchi allacciandomi alla vita con le sue braccine. Fui colto da una specie di vertigini quando con la punta del cazzo cozzai contro il collo dell'utero.
Tenendomi sempre ai sui dolci glutei, percepii il blocco gommoso della sua fine. Che deliziosa sensazione. Anche le nostre mani guidavano il ritmo della nostra meravigliosa unione, abbiamo iniziato a scopare con colpi lunghi e lenti, e io gustavo ogni millimetro della sua sorprendente fica, sentivo il monticello del paffuto pube dilettare il mio inguine. Gesù la mia bambina.
Anna mi aveva agganciato le cosce con le gambine, emettendo piccoli sussurri, " Sì,sì...che bello papà... che bello." Stringendomi quando mi ritiravo, pareva avesse paura che la lasciassi. Mi sono piegato su di lei per baciare il suo piccolo seno. Leccavo i graziosi capezzolini succhiando le aureole. Piacere inenarrabile soprattutto per la loro piccolezza, tettine in erba di una bambina di nove anni, cose da Paradiso.
" Girati amore " la pregai. L'aiutai con le mani prendendola da sotto la sottile vita, la misi in ginocchio fissando ammirato il suo meraviglioso culetto, così bello, così rotondo e sodo. Fu intensamente emozionante, oltre alla profonda piega delle natiche, che lasciava intravedere il buchino dell'ano, vedere al di sotto l'arrossata fica ancora luccicante dell'umidore.
La fessura era leggermente aperta, potevo vedere chiaramente l'oscuro buchetto della vagina. Una mano su un fianco e l'altra sul membro, ho guidato la cappella sulla piccola fica. Guardavo ansimando, come si faceva strada tra le labbra morbide, le allargava in un modo dannatamente eccitante. Vedevo la carne rosa tesa attorno al mio cazzo, poi come mi sono infilato nella stretta vagina, le labbra si sono piegate in giù quasi volessero seguire la mia verga. Mia figlia mi aveva catturato con la sua celestiale fica.
Appoggiandomi sulla sua schiena, ho catturato i suoi seni in fiore, ho accarezzato le punte con i pollici, poi ho cominciato a scopare la mia bambina, con lunghe corse complete. L'erezione era al massimo, lei si è messa a spingersi contro di me con piccoli grugniti ogni volta che col cazzo battevo sul suo uterino e, le sue sode chiappette schiaffeggiavano la mia pancia. Ero vicino all'orgasmo, accelerai il ritmo. Ho lasciato i seni, mi sono alzato, e prendendola per i fianchi mi sono tirato indietro tornando subito con una poderosa spinta, dentro il corpicino di mia figlia. Ero vicino, molto vicino a venire, fissavo il cazzo lucido dagli umori, nel suo dentro fuori. Dio, piccola ti amo.
L'ho sentita ansimare rumorosamente, sobbalzò. Sbattevo la mia asta nella sua accogliente e giovane fica, " Papà " gridò spingendosi su di me. La mia piccola amante aveva raggiunto il punto culminante stringendo la mia erezione. " Oh Dio, oh Dio " mugolò rimanendo a bocca aperta
Tenendola per i fianchi snelli la mia bambina eccitata, ho penetrata la fica fino in fondo. Il seme stava per esplodere, avevo i testicoli che mi dolevano. Sono scoppiato nella sua fica, proiettando il mio sperma con un intenso impulso di piacere. Tirandomi indietro, ho spinto ancora dentro di lei più profondamente scaricando una massiccia ondata di sperma in un'accecante aggressione di gioia pura.
Rapito dall'intensità del mio orgasmo, ho perso il controllo di me stesso, così spingendomi con foga nelle fica, mentre si sommavano al rumore degli schiaffi del mio inguine sul suo culo alle sue grida, ho svuotando completamente i testicoli. Sono venuto duramente e dolorosamente e, seguii
Anna giù quando crollò sulla fronte. Avevo inondato di sperma la fica stretta della mia bambina e inondando il suo grembo.
Ho spinto in lei con colpi secchi fino a quando l'agonia orgasmica mi lasciò. Ansimante e sudato , ho sentito il corpicino della mia bambina di nove anni sgusciarmi da sotto, la sua fica pur rilassata non lasciò mai la mia mente. - FINE -

(- Da un diario trovato in una soffitta )
 
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Sirfrancisdrake1
view post Posted on 15/10/2016, 23:35




CITAZIONE (.Ki @ 7/9/2008, 16:03) 
Premessa: Questa è una mia storia Hentai molto forte e cruda. Spero che non offenda (o disgusti) nessuno con le cose che mi piacciono. Chiedo scusa in anticipo a tutti coloro che si sentiranno offesi o schifati da ciò, e anche grazie a coloro che apprezzeranno il mio piccolo scritto. Ovviamente, questa storia è solo per i 18+ è_é

Generi: Yuri, Lolicon, Incesto




Capitolo 1 - Germoglio


CITAZIONE
Caro diario,

E' la prima volta che ti apro, quindi iniziamo con le presentazioni. Mi chiamo Sakura, Sakura Tsukishima. Sono una bambina... Una ragazzina di 8 anni. Viivo a Tokyo, in una casa in uno dei quartieri residenziali. La mia casa è una piccola villetta, circondata da un spesso e alto muro bianco, come è solito in questi quartieri, in questo modo dal primo piano non si può vedere la strada, mentre al secondo era possibile, ma comunque difficile. Al pian terreno ci sono tre stanze: il soggiorno, la cucina e lo studio di papà, mentre al piano di sopra c'è il bagno, e le stanze mie, di papà e di mia sorella. Mia mamma purtroppo non c'è più. Non che mi dispiaccia veramente, non l'ho mai conoscita... E' morta il giorno in cui sono nata. Mio padre da quel giorno, da quel che ho capito, è caduto in depressione. Non mi ha mai detto niente di lei, so solo che era occidentale, e che Mitsuki, mia sorella, è la sua copia sputata.

Mitsuki è una ragazza molto bella, ed è il mio idolo, nonostante lei mi odi, gli voglio molto bene. E' molto alta, almeno un metro e settanta, ed ha il fisico molto bello, si vede che è una giocatrice esperta di pallavolo. Ha il seno invidiabile, molto grosso... Spero che anche il mio diventerà così. I suoi capelli sono castani, che tiene lisci con la frangetta, e sono molto lunghi, gli arriveranno fino infondo alla schiena, più o meno. I suoi occhi sono azzurri, come quelli di nostra madre, e sono davvero incantevoli. Chi non la conosce, per questo, la scambia sembre per una turista occidentale. Io invece non sono bella come lei... Sono bassa per la mia età, sembro ancora una bambina. Ho i capelli, legati in una lunga treccia, scuri come i miei occhi, che sono a mandorla come quelli di papà. Anche il mio fisico è ancora piatto, e i ragazzi non mi guardano nemmeno. Magari avessi il corpo di mia sorella, sono sicura che tutti i ragazzi più carini mi verranno appresso.

Mitsuki, come ho detto, mi odia, perchè mi crede la causa della perdita di mamma. Forse ha ragione, e non potrò mai capirla, visto che io una mamma non l'ho mai avuta, mentre a lei è rimasta vicino per dieci anni. Non mi parla mai, se non per rimproverarmi di cose veramente gravi, ma sempre con freddezza, o quando la costringe papà. Anche se nostro padre non lo vediamo molto, a dire il vero, lavora tutto il giorno, e quando a casa ceniamo solamente insieme, visto che subito dopo si mette a dormire. Per me è poco più che un estraneo, quindi la mia sola persona di riferimento, è quella che mi odia.

Però... Oggi è successo qualcosa che non mi aspettavo. Come al solito, sono tornata a casa verso le cinque da scuola, e mi aspettavo di essere sola, come ogni giorno, visto che papà torna da lavoro alle otto, e Mistuki da scuola alle sei. Stavo per andare in camera mia, che sta davanti oltre a quella di Mitsuki, sentii un dei rumori provenire dalla stanza di mia sorella. La porta era socchiusa, quindi curiosa, l'ho aperta un po'...

Non capisco cosa stasse succedendo. Mitsuki era sul lettone, nuda, completamente, insieme a una sua compagna di squadra, nuda anche lei. Le due si baciavano, in modo strano... Che avevo visto fare solo in alcun film, ma non così approfonditamente. Intrecciavano le loro lingue veloci, tenendole fuori dalla bocca, per poi congiungerle e emettevano dei suoni... Dei mugolii. La compagna di Mitsuki teneva il braccio disteso sul ventre, ma dalla mia posizione non riuscivo a vedere cosa stesse facendo la mano, mentre mia sorella teneva le gambe aperte, distese sul letto, e le vedevo la farfallina. Era tutta rossa, e aperta, non come la mia.

Non lo so perchè non ero scappata in camera... Ero curiosa di vedere, nonostante avessi paura mi scoprissero. Il cuore mi batteva forte, e provavo una sensazione strana... Non lo so neanche io. Appoggiai una mano sulla porta, spingendola un po' senza far rumore, per poi avvicinare un occhio alla fessura e vedere meglio.

L'amica di Mitsuki aveva smesso di baciarla, e ora le stava bacio e leccando il seno. Ma perchè lo faceva? E perchè Mitsuki non diceva niente? Mia sorella sembrava assecondarla, continuado a mugolare e ansimare... Non capivo se gli stesse facendo del male o meno. La ragazza smise di baciarle il seno, e scese verso la farfallina. L'allargò con le mani, e vidi chiaramente che la stava leccando, ma si fermò d'improvviso. Infilò due dita dentro, e cacciò qualcosa da lì... Era tipo uno strofinaccio arrotolato, o almeno io non lo riconoscevo. La ragazza lo distese, e con mia sorpresa, scoprii che erano le mie mutandine di Hello Kitty, quelle che avevo messo a lavare stamattina, perchè avevo bagnato il letto... Non riuscivo, e non riesco a capire perchè Mitsuki le avesse messe lì...

La ragazza si voltò verso il volto di mia sorella, sorridendole in modo strano. Ma che pervertita, Mitsuki-chan! Ti masturbi con le mutandine della tua sorellina! Le disse, come e volesse prenderla in giro. Mitsuki l'avrebbe sicuramente risposta a tono, anche se non so bene che significasse quell'insulto, ma mia sorella è una tipa forte, e rispondeva sempre a tono.

Per mia delusione, distorse lo sguardo da quello dell'amica, e arrossì, o almeno, lo fece più di quanto già non lo fosse. La ragazza ricominciò a leccarle la farfallina, e inoltre gli mise un dito dentro.

Il mi sentivo sempre più strana, e sentivo una strana sensazione tra le gambe... Umido... Eppure non mi ero fatta pipì addosso. Intanto Mitsuki ansimava sempre più forte, fino a quando no lanciò una specie di urlo. Io spaventata, corsi in camera e mi chiusi dentro, e mi alza la gonnellina per vedere cos'era quella sensazione di umido tra le gambe. Avevo le mutandine bagnate... Ma non era pipì. Toccai il liquido con un dito, e lo portai al naso. Aveva un'odore strano... Ma piacevole.

Sentivo nella stanza affianco Mitsuki e l'amica rivestirsi e uscire. Io da allora non sono più uscita dalla stanza, per paura di incontrare Mitsuki... Ora devo chiudere, Caro Diaro, papà mi chiama per la cena. A domani.

Capitolo 2 - Esperienze


CITAZIONE
Caro diario,

Sono sempre io, la tua piccola Sakura. E' da un po' che non ci sentiamo, vero? Stanotte mi è successa una cosa strana... Strana e bella, e sentivo il bisogno di raccontartela. Ma ricominciamo da dove ti ho lasciato. Ricordi vero?

La sera stessa in cui ho visto Mitsuki e la sua amica, non riuscivo a parlargli, ne a guardarla. Lei sembrava non capire, ma io avevo una paura matta mi avesse vista spiarle, e non stavo mai sola con lei nella stessa stanza, per la paura che mi sgridasse. Anche se sinceramente, all'ora, non capisco cosa stesse accadendo, se era una cosa buona o cattiva, per questo avevo ancora più paura. Se papà mi avesse chiesto qualcosa? Che dovevo dire? Rientrai in camera subito dopo cena, e dopo essermi cambiata le mutandine (che non mi ero ancora cambiate, perchè, a dire il vero, la sensazione di bagnato mi piaceva...), mi sono messa a letto. La mattina dopo andai a scuola, e tornata a casa... Speravo di rivedere quello che avevo visto il giorno prima. Le miei richieste furono esaudite, e per fortuna, grazie alla mia velocità, le ho beccate mentre erano ancora vestite, per vedere ogni cosa. Aprii la porta della cameretta di Mitsuki, e lei e Akiko (ho scoperto che si chiamava così dalle parole di Mitsuki) erano ancora in piedi, con la divisa scolastica, a baciarsi. Si accarezzavano il corpo a vicenda, stando abbracciate. Sembrava... Piacevole. Le mie mutandine era già bagnate... Non erano passati neanche pochi minuti che le vedevo baciarsi e accarezzarsi, che avevo già quella sensazione tra le gambe. Quando si spogliarono (Akiko spogliava Mitsuki, e viceversa), Akiko lasciò addosso le mutandine di mia sorella. Erano così belle! Non le avevo mai visto così decorate... Tornando a noi, Akiko iniziava ad accarezzare la farfallina di Mitsuki, e potevo vedere che si scurivano... Si stavano bagnando anche quelle! Capii allora che era una cosa normale, che mi bagnassi le mutandine... Ma... Vedendo quel gesto, mi incuriosii.

Mi alzai la gonnellina, tenendola con una mano, e mentre vedevo Akiko e Mitsuki, quello che poi mi ha spiegato che era "giocare", iniziai a far passare la mia manina lungo la farfallina, proprio come faceva l'amica della mia sorellina. Mi sorpresi molto... Era così piacevole. Iniziai prima piano piano, per poi accarezzarla più velocemente. Mi sentivo così strana... Non capivo. Non ancora almeno. Ma mi piaceva così tanto... D'improvviso, sentii lo stimolo della pipì, proprio nel momento in cui Akiko stava togliendo le mutandine a Mitsuki, ma non potevo restare lì, altrimenti avrei sporcato per terra. Corsì in bagno, ma poi ebbi paura a tornare lì, e rientrai in camera.

Scoprii il giorno dopo, che Akiko veniva ogni giorno a casa a "giocare" con Mitsuki, e io ero felice, perchè potevo vederle e imitarle ogni giorno. Per esempio, il giorno dopo, vidi Mitsuki accarezzare la farfallina di Akiko senza mutandine... Io, nonostante la paura mi potessero scoprire, me le tolsi, infilandole poi nella cartella della scuola, e inizia ad accarezzarla anche io così. Era molto più piacevole di quando lo facevo con le mutandine, ma lo stimolo della pipì arrivò molto prima. Oramai sapevo come toccarmi come facevano loro, e sapevo anche perchè lo fanno. E' bellissimo.

Ma arriviamo al dunque. Ieri ero rimasta a casa, perchè mi è venuta un po' di febbre, e ne approfittavo per "giocare", anche se da sola, come Mitsuki con Akiko. Per l'esattezza, ero chiusa nella mia cameratta, stesa sul letto completamente nuda, come la mia sorellona, che mi facevo le carezze sulla patatina, e mi toccavo i capezzoli, stringendoli come faceva Akiko. Era tutto così bello e nuovo per me... Mi faceva stare davvero bene! Iniziai a gemere, mentre spingevo la mia manina contro la mia farfallina bagnatissima, e proprio per questo, non riuscii a sentire Mitsuki che tornava a casa, ovviamente con Akiko. Le due ragazze si infilarono nella camera di Mitsuki velocemente, senza che io me ne accorgessi, e loro che si accorgessero che io ero a casa. Finii per un attimo di accarezzarmi, e scesi dal lettone, per prendere la mia cartella scolastica... Da questa, presi un paio di mutandine sporche di Mitsuki, che avevo preso dalla cesta dei panni sporchi, dopo che aveva giocato con Akiko. L'appoggiai sul letto, e chiusi la cartella della scuola, mettendola affianco al letto. Presi le mutandine arrotolate di Mitsuki e le annusai. Avevano un odore buono... Lo stesso odore del liquido che caccia la mia farfallina. Le arrotolai, e iniziai a premerle contro di questa, forte. Il ruvido di queste mi faceva gemere più forte. Era bellissimo, non riuscivo a crederci! Iniziai a spingerla con entrambe le mani, infilandola un po' dentro. Quando sentivo quel ruvido dentro... Non riesco a spiegarlo. I miei gemiti stavano diventando urletti. D'improvviso, quella bella sensazione mi prese di nuovo, e urlai, per poi abbandonarmi sul letto, respirando forte. D'improvviso, sentii la porta aprirsi, e mi volta verso di questa terrorizzata. Era Mitsuki! Indossava solo le mutandine, e mi guardava quasi sconvolta. Io avevo ancora le sue mutandine contro la mia farfallina, e cercai di comprirmi imbarazzata, mi venne da piangere.

S-Sakura! Urlò Mitsuki...

Oh, mi dispiace, caro Diario, papà mi sta chiamando, la cena mi aspetta. Finisco di raccontarti quando risalgo, ma sono convinta che stasera Mitsuki mi tratterà dolcemente... A presto.

Capitolo 3 - Onee-sama


CITAZIONE
Come ti stavo dicendo, Diario, Mitsuki mi sta davvero trattando molto più gentilmente. Mi fa sempre delle carezze sui capelli, mi abbraccia e mi da a baci, e mi chiama con nomignoli che non aveva mai fatto prima. Sono così contenta! Ma ora, torniamo a quello che stavo raccontando. Si...

Mitsuki mi guardava, e arrossì. Io ero terrorizzata, e non sapendo che fare, mi voltai dall'altro lato richiudendomi a feto. Avevo paura che ora mi sgridasse, o peggio mi picchiasse, e peggio ancora che non mi avrebbe mai più rivolto la parola. Sentii entrare nella stanza anche Akiko, e la mia vergogna crebbe ancora di più. Sentivo che una delle due si stava avvicinando a me, dal rumore dei piedi nudi sul legno del pavimento. D'improvviso, sentii che mi tolsero le mutandine di Mitsuki dalla patatina, e mugolai. Sentii delle risatine, visto che avevo fatto uno spruzzetto di pipì subito dopo, che per fortuna non bagnò il letto, e mi sentii di morire, stavo per scoppiare a piangere.

Ma che brava sorellina che hai, Mitsuki-chan. Era Akiko che mi aveva tolto le mutandine della mia sorellona. Mi voltai verso di lei, e vidi che le stava leccando, mentre fissava con uno strano sguardo Mitsuki. Questa invece, la guardava rabbiosa.

Akiko, vattene, ci sentiamo domani a scuola. Disse Mitsuki. Akiko si alzò, e si avvicinò a mia sorella, con ancora le mutandine in mano. Lecco il volto di Mitsuki, mentre vedevo che si infilava le mutandine nella farfallina, fino a farle sparire completamente. Rimasi leggermente impressionata, ma poi mi voltai di nuovo, tenendomi la testa tra le mani imbarazzata come non mai. Queste me le tengo io. Fece Akiko, e poi probabilmente diede uno schiaffetto a Mitsuki, visto che il rumore era quello. Stavo per esplodere, sentivo Mitsuki che si avvicinava a me. Iniziai a piangere dall'imbarazzo.

O-Onee-sama... Non guardare Sakura... Sakura non lo farà più... Scusami Onee-sama... Dissi mentre singhiozzavo per il pianto. Si, ho il vizio di parlare in terza persona, come i personaggi degli anime, mi rende più carina. Comunque, come dicevo, iniziai a piangere il più silenziosamente possibile. D'improvviso, sentii alzarmi da sotto le braccia. Istintivamente, mi aggrappai al collo di mia sorella, e con le gambe mi legai alla vita, tenendo la patatina contro la sua pancia. Piangevo ancora, nonostante mia sorella mia abbracciava... Era la prima volta che lo faceva. Mi accarezzava con dolcezza i capelli e iniziai a calmarmi. Sakura-chan... Non piangere... Mi fece Mitsuki con la sua bella voce melodiosa. Mi sentii meglio, e mi aggrappai stretta a lei. Onee-sama... Sakura è una bambina cattiva? Le feci triste, guardandola in faccia. Mi fece un sorriso bellissimo, e poi mi diede un bacio sulle labbra. Credevo che il mio primo l'avrei fatto con un ragazzo... Invece me l'ha dato la mia sorellina. E forse è stato molto meglio. Arrossii e abbassai lo sguardo, mentre Mitsuki mi fece scendere a terra.

Dai, vestiti piccolina, che tra poco viene papà, non ci vorremmo fare trovare così? Fece raggiante come non mai, arruffandomi i capelli con dolcezza. Non si era mai comportata con me così, ed era bellissimo. Tenevo però lo sguardo abbassato, spaventata che Mitsuki mi stesse prendendo in giro. Onee-sama è arrabbiata con Sakura? Le feci arrossendo. Lei si chinò alla mia altezza, e mi diede un altro bacio sulle labbra. Io la guardai rapita, e sorrisi felice. Stanotte la tua Onee-sama ti farà dormire insieme a lei, contenta Sakura-chan? Mi fece sorridendo. Quelle parole mi riempirono di gioia. Mi lanciai al collo di Mitsuki, e l'abbracciai forte, per poi lasciarla e rivestirmi velocemente, mentre lei andava in camera sua a rivestirsi. Mi scoccio di dirti che è successo dopo, perchè annoiante, arriviamo al sodo.

Era sera, e io ero nel mio lettino, col mio pupazzetto portafortuna. Un coniglietto. Era tardi, le undici, e papà dormiva. In silenzio mi alzai e andai nella stanzetta di Mitsuki. Lei dormiva beatamente... Non volevo svegliarla... Ma la sua promessa... Mi avvicinai in silenzio al suo lettone, e le accarezzai il volto, svegliandola di soprassalto. Aprì gli occhi, e mi sorrise. Allungò una mano verso di me, accarezzandomi il volto. Sei venuta a farmi compagnia, piccina? Mi fece con dolcezza, mentre io mi infilavo sotto le coperte, e lei si metteva di un fianco voltata verso di me. Mi misi sotto le coperte, e mi avvicinai a Mitsuki, mettendomi affianco a lei piegata di un lato diretta sempre verso di lei. Avevo lo sguardo chino, era la prima volta che dormivo con mia sorella, e dopo quello che mi ha visto fare, e che le ho visto fare su quel letto...

Mitsuki mi abbracciò, spingendomi a lei, contro il suo grande seno. Io affondai la faccia contro questo. Era morbido e piacevole sare lì. Annusai un po', sentendo il profumo di Mitsuki. Onee-sama... Hai un buon profumo. Le feci abbracciandole i fianchi, stringendomi a lei, col volto contro il suo seno. Mia sorella iniziò ad accarezzarmi i capelli.

Ti piace, piccola? Disse d'improvviso. Avevo capito a che si riferiva, e mi allontanai subito, alzando lo sguardo arrossita. Non sapevo che risponderle, e lei mi guardava sorridendo. Iniziò ad aprire la camicetta, e io ero zittita dall'emozione. Dopo un po', Mitsuki aprì la camicetta da notte, facendomelo vedere. Mamma mia, era davvero bello. Mi guardava sempre sorridendomi, dandomi una carezza sulla testa. Bello, non è vero? Fece orgogliosa, stringendomi un po' a lei. S-Si, Onee-sama... Le feci timidamente, e non so cosa mi portò a fare la seguente domanda... Sakura lo può toccare?

Mitsuki mi sorrise, e mi prese la manina dolcemente, portandola sul suo grande seno, proprio sul capezzolo. Aiutata da lei, inizia a muovere la mano, spingendo verso il seno. Sentivo il capezzolo indurirsi contro il palmo. Ero tutta rossa, e mi stavo già bagnando le mutandine. Sono proprio una bambina...

Mitsuki continuava a sorridermi con dolcezza, e avvicinò di nuovo le sue labbra alle mie, baciandomi. Tolsi la mano dal suo seno, imbarazzata, abbassando lo sguardo. Ora perchè non mi fai vedere il tuo, Sakura-chan? Mi fece tranquilla. Alzai lo sguardo, sorpresa, per poi riabbassarlo sempre imbarazzata. M-Ma il seno di Sakura è piccolo... Anzi, inesistente... Piacerà a Onee-sama? Le feci. Mitsuki sembrava non demordere, e prese il bordo della vestaglia (si, per la notte uso una vestaglia pezzo unico) e me la tolse, lanciandola via dal letto, lasciandomi sola con le mutandine. Mitsuki mi sorrise, mentre io restavo immobile dall'imbarazzo. Sei bellissima, Sakura-chan. Mi disse... Mi fece diventare felicissima. Mia sorella mi credeva bella. D'improvviso, senza che me ne resi conto, Mitsuki mi stava leccando i capezzoli, inturgidendoli. Le mie mutandine si stavano bagnando sempre di più, e lei se ne accorse... Alzo la testa vicino alla mia, fissandomi gli occhi con un'aria strana.

Fai vedere alla tua Onee-sama la tua fighetta giovane? Era la prima volta che sentivo chiamare in quel modo la patatina... Figa? Beh... Se Mitsuki la chiamava così, l'avrei fatto anche io. Mi abbassai le mutandine, imbarazzata, fino a toglierla completamente. Prima che potessi metterle fuori dal letto, Mitsuki me le strappò da mano, per annusarle, per poi mettermele in faccia. Senti qui che buon profumo... Mi fece con dolcezza, avvicinando anche il suo volto alle mutandine. In effetti, mi piaceva molto quel profumo. Distese le mutandine, mettendo il cavallo bagnato ben in evidenza, facendogli poi una leccatina. Io non sapevo che dire e fare, ma ricordo bene che sentii d'improvviso l'altra mano di Mitsuki... Toccarmi la figa. Ti piace la mia mano, Sakura-chan? Mi fece, per poi fare un altra leccatina alle mutandine. Mi stava accarezzando la figa, come facevo io, ma la sua mano... Mi piaceva di più insomma. S-Si... A S-Sakura piace molto, Onee-sama... Le feci timida. A quelle parole, Mitsuki spinse ancora di più la mano contro la mia figa. Iniziai a mugolare dalla bella sensazione che provavo, mentre mi stringevo a Mitsuki. Questa avvicinò la parte bagnata delle mutandine vicino alla mia bocca. Lecchiamole insieme... Mi fece per poi leccare le mutandine. Allungai la lingua timidamente, leccando le mutandine, per poi assaporare quel buon sapore... Iniziai a leccarle con piacere, ma d'improvviso, insieme a me iniziò a farlo anche Mitsuki! Appena le nostre lingue si sfiorarono, la riinfilai in bocca spaventata. Sakura-chan... Apri la bocca, ti insegno una cosa... Ubbidii titubante. Mitsuki fece lo stesso, e unì le sue labbra con le mie. Sentivo la lingua di Mitsuki leccare la mia... Attorcigliandosi alla mia. Non sapevo che fare, ma mi uscì istintivo fare la tessa cosa. Era piacevole alla fine. Mitsuki si mise sopra di me, e sentivo i suoi seni contro i "miei". Intanto continuava a toccarmi la figa con due dita, spingendole lungo la lunghezza di questa. D'improvviso, lasciò la mia lingua, e si allontanò. Io cercavo ancora quella lingua... Mi piaceva sentirla, ma Mitsuki non voleva ridarmela. Mi sorrise, dandomi un bacio sulla guancia. Ricominciai a mugolare, sentendo le dita spingere forte. Volevo imitare Akiko e quindi mi feci coraggio... E glielo chiesì: M-Mitsuki... Sakura può leccarti il seno?

Mitsuki rimase sorpresa, ma poi mi sorrise, alzandosi fino a far cadere il suo seno verso il mio volto. Ecco, ero imbarazzata. Timidamente, le leccai un capezzolo, per poi prenderlo in bocca e succhiarlo dolcemente... Mi faceva stare bene. Nello stesso momento, sentii spingere più del normale, e avvertii il dito di Mitsuki entrambi dentro. Lanciai un piccolo urlo, che la mia sorellona soffocò con un seno. Mi sentivo stranissima, non mi faceva male, non molto almeno, ma... Ma non lo so ecco. Tranquilla, Sakura-chan. Mi fece, vedendo che ero agitata. Sentii il dito muoversi, avanti in dietro, lentamente... Mugolavo forte, la sensazione era bellissima, e d'improvviso, sentii una sensazione piacevolissima e improvvisa. Iniziai a muovermi furiosamente, un brivido percorse tutto il mio corpo, e Mitsuki non voleva togliere quel dito, anzi. Dopo un po', la sensazione passò, e mi accasciai sul letto, soddisfatta, respirando forte. Mitsuki mi sorrise, mettendosi affianco a me. Mi tolse il dito da... lì... E me lo infilò in bocca. Lo succhiai avvidamente, per poi abbracciare Mitsuki, mettendo la testa trai suoi seni, felice... Buona notte, piccola mia... Mi fece Mitsuki, stringendomi a lei... E poi mi addormentai.


Diario, ora vado a letto. Mi ha detto Mitsuki che domani mi fa vedere come giocano lei e Akiko. Non vedo l'ora... E se ho il coraggio, le chiederò di giocare con loro. Ti racconterò tutto domani, a presto.

Capitolo 4 - Sbocciare


CITAZIONE
Caro Diario,

Immagino tu sia impaziente di sapere cosa è successo oggi con Akiko e Mitsuki, vero? Beh, non te lo dirò, ma ti dirò cosa ho fatto stamattina a scuola...
Non ti preoccupare, sto scherzando. Allora, da dove cominciare? Beh...

Mi svegliai dolcemente, aprendo piano gli occhi disturbata da un raggio di sole, che penetrava dalla finestra semi aperta della cameretta. Speravo che quello che fosse successo la sera prima non fosse stato solo un sogno, e per fortuna, fu così. Mia sorella era con me, ed era tutta nuda, come me tral'altro, e la cosa più bella, era il fatto che mi stava leccando la passerina, nonostante mi fossi appena svegliata. Mi resi conto che lo stava facendo da tanto. Inizia a mugolare, mentre sentivo la lingua della mia sorellona entrare dentro piano e gentilmente, facendomi godere all'inverosimile... Alzai lievemente il capo per vedere Mitsuki, e questa fece lo stesso, incrociando i miei occhi coi suoi. Ben svegliata, Sakura-chan! Mi disse dolcemente, alzandosi alla mia altezza con mio grande dispiacere, visto che le sue leccate mi facevano andare in paradiso... Mi abbracciò, stringendomi a lei con dolcezza, e io feci lo stesso, sorridendo e appoggiando il capo suoi suoi seni soffici. Buongiorno, Nee-sama. Dissi affettuosamente, baciandogli poi la pelle. Restammo così, a baciarci e toccarci tutta la mattina, senza andare a scuola, solo noi due. Si fece tardi in un batter d'occhio, ed era ora di pranzo. Uscimmo dalla stanza, sempre nude, tanto non c'era nessuno, e scendemmo al piano inferiore. Mi misi seduta sul divanetto a guardare la TV, mentre Mitsuki iniziò a preparare qualcosa da mangiare. Sai, Diario, è strano stare in giro nudi, sopratutto se c'è la tua sorellona che ti guarda ogni due secondi con uno sguardo strano, ma ti fa molto piacere. Finalmente mangiammo, e Mitsuki volle farmi mangiare in un modo tutto particolare. Prendeva i bocconi in bocca, li masticava un po' e poi si avvicinava a me, baciandomi come ha fatto la sera prima, passandomi i bocconi. Era piacevole, tutto molto bello, mi sentivo al settimo cielo.

E presto arrivò il pomeriggio, e finalmente suonarono alla porta. Mi gettai ad aprirla, nonostante fossi nuda, ed eccola, finalmente: Akiko. La ragazza era in tenuta da ginnastica, pantaloncini attillatissimi e cortissimi, e una magliettina altrettanto attillata, bianca, a mostrare tutte le sue curve mozzafiato. Mi guardò tutta nuda, e io arrossì lievemente. Entrò in casa e chiuse la porta dietro di se, accarezzandomi poi la testa con fare dolce, ma senza rivolgermi parola. Arrossii ancora di più, mentre finalmente Mitsuki entrò nell'atrio, raggiungendo Akiko e salutandola come mi aspettavo, baciandola molto passionalmente buttandogli le braccia al collo. Ciao amore, sei pronta? Fece la mia sorellona all'amica, mentre questa già si sfilava con calma i pantaloncini. Era senza intimo, ma c'era d'aspettarselo. Restò così, con la maglietta e le scarpe da ginnastica, continuando a baciare mia sorella senza dargli un attimo di tregua. Io le fissavo, gelosa come non mai, iniziando persino ad andarmene triste per lasciarle da sola. Ma appena Mitsuki vide che stavo per andarmene, mi vermò. Nee-chan vieni qua, ora andiamo a giocare tutte e tre. Disse porgendomi la mano, lasciando finalmente Akiko. Mi avvicinai, raggiante per le parole sentite, e le afferrai dolcemente la mano. Salimmo di sopra, e da notare come Akiko, maleducatamente, non si era tolta le scarpe, cosa ceh ovviamente non fece, lanciando la maglietta per le scale senza ritegno.

Io la osservavo, tutta nuda, e a quanto pare sudata, visto che la sua pelle era lucida, e in un certo senso... Mi piaceva. Sentivo la fighetta bagnarsi, mentre salivo le scale dietro di lei, alzando lo sguardo, vedendo il suo intimo così aperto. Raggiungemmo la camera di Mitsuki, e istintivamente, feci per gettarmi dentro, ma fui bloccata da Akiko, che mi prese in braccio. No no, maialina, andiamo nella tua cameretta piena di peluche. E' più bello sotto i loro occhi, non trovi? Mi fece avvicinando la bocca al mio orecchio, bisbigliandomi con voce calda e sensuale, per poi leccarmelo e mordicchiarmi il lobo. Mi batteva forte il cuore, ero in fibrillazione. Mi mise a terra, e presi la sua mano come per accompagnarla. Entrammo in camera, tutte e tre, e io mi misi seduta su una sediolina, vicino la finestra, trai miei peluche più grandi, mentre Akiko si era distesa sul letto, con la schiena contro un altro mio peluche a forma di coniglio, con le gambe spalancate e i piedi ancora con le scarpe fuori. Mitsuki si avvicinò al letto, chinandosi suoi piedi dell'amica, gli tolse prima la scarpa destra e gli alzò il calzettone fin dove poteva, e poi fece la stessa operazione con la sinistra. Akiko sembrava incurante, fissava me. Mi batteva forte il cuore per tutta quella eccitazione, allarga lievemente le gambe, nonostante Akiko mi guardava, e iniziai a masturbarmi silenziosamente, mugolando pianissimo per non farmi sentire. Mitsuki uscì dalla stanza, probabilmente per prendere qualcosa, e io mi avvicinai paurosa a Akiko. A-Akiko-sama... La chiamai imbarazzata, rossa come non mai. La ragazza che s'era distratta, tornò a voltarsi verso di me, facendomi un bellissimo sorriso. Dimmi, bella bambina. Mi chiese quasi con noncuranza. Il mio sguardo caddè sul suo corpo, e specialmente sul suo pube liscio... S-Sakura può giocare con voi? Chiesi titubante, convinta che mi avrebbe risposto negativamente, e che volesse solo mia sorella. Infatti, nessuno mi ha mai voluto, figuriamoci una bella ragazza come Akiko... Distorsi lo sguardo dal suo volto, chinandolo lievemente e comprendomi la bocca con il pugno chiuso, molto graziosamente.

Non me ne resi conto, ma ecco che avvertii la mano di Akiko premermi forte contro il sesso. Iniziai mugolare, alzando il capo dimenandomi, cercando di fuggire per l'imbarazzo e per l'impetuosità dei movimenti. Ma mi abbandonai al piacere...

Mi trascinò sul letto, tra le sue gambe, strusciando la sua figa inumidita sul sederino, continuando a toccarmi, a infilare le dita dentro di me, stringendomi contro i suoi seni per non farmi scappare. Non che ne avessi intenzione. Mitsuki entrò nella stanza, e mi vide in quelle condizioni. Non potevo vedere la sua reazione, tanto ero distratta dall'eccitazione. Akiko, potevi aspettarmi! Sgridò l'amica, per poi raggiungerci. Ma Akiko la bloccò, porgendogli il piede col calzino sporco di sudore. Mitsuki prese il piede, e lo portò al volto, iniziando a strusciarlo contro come se fosse eccitata. Si inginocchiò a terra, togliendo il calzino ad Akiko, iniziando a leccargli il piede. Appallottolò l'indumento e con mia sorpresa, iniziò a toccarsi con quello. Brava, Mitsuki-chan... Disse Akiko, che notai si stava bagnando di più. Mitsuki, continuando a leccarle il piede, si portò sul letto, vicinissima a me. Smise col suo lavoro, facendo distendere la gamba di Akiko, mettendola tra le sue gambe. Gli rimise il calzino e... E iniziò a strusciarsi contro di questo, lungo la gamba della ragazza, mugolando forte e toccandosi i seni. Intanto Akiko continuava a toccarmi, e io eccitata come non mai, urlavo e gemevo dal piacere, sotto gli occhi di mia sorella, che sembrava entusiasta... Ed ecco che iniziai a fare pipì, raggiunto il limite, imbrattando la mano di Akiko e il lettino... La ragazza iniziò a strusciare la mano sporca sul mio corpo, specialmente sui miei capezzolini, iniziando a leccarmi il collo. Mitsuki intanto si era chinata su di me, e iniziava a leccarmi dove l'amica mi aveva sporcato di pipì. Ero zittita, ma mi piaceva tutto, moltissimo... Come sei sensibile, piccola Sakura, sei già venuta? Mi fece Akiko tra una leccata e l'altra. Non risposi, per via del fiato mozzato dal fiatone e l'imbarazzo, chiando lievemente lo sguardo verso mia sorella, che stava scendendo sempre di più fino a raggiungerla... Leccandomela di nuovo. Tirai di nuovo indietro la testa, mugolando forte. La lingua di Mitsuki mi toccava in zone sensibilissime, e io già sono molto sensibile di natura... Stavo impazzendo. D'improvviso, sentii qualcosa di freddo e duro sulla mia cosina. Spalancai le orbite, guardando in basso per capire cosa fosse. Avendolo visto spiando i miei compagni di scuola agli spogliatoi capii che fosse una riproduzione di un... Coso dei maschi quando si toccano, solo molto più grande. Era grande, grigio, probabilmente di marmo. Non capii. Sorellina, ormai sei pronta... Disse Mitsuki, e senza che me ne accorgessi, fece pressione, infilandomelo in un sol colpo dentro di me.

Urlai. Era doloroso, dolorossisimo, sentii il pancino bruciarmi, qualcosa dentro di me si era rotto, qualcosa dentro di me è stato perso per sempre. Uscì sangue, e inizia a piangere, togliendo quel coso da me e sfuggendo alla presa di Akiko. Ti afferrai eppoi scappai da quella stanza, continuando a piangere, infilandomi nel bagno. Mi sono chiusa dentro... E devo ancora uscire da lì. Mitsuki mi ha fatto male... Tanto male... Non riesco a toccarmi più, anche se il bruciore sta passando... E non capisco perchè, ma ora desidero riprovare quel... quel coso dentro di me...

CITAZIONE (.Ki @ 7/9/2008, 16:03) 
Premessa: Questa è una mia storia Hentai molto forte e cruda. Spero che non offenda (o disgusti) nessuno con le cose che mi piacciono. Chiedo scusa in anticipo a tutti coloro che si sentiranno offesi o schifati da ciò, e anche grazie a coloro che apprezzeranno il mio piccolo scritto. Ovviamente, questa storia è solo per i 18+ è_é

Generi: Yuri, Lolicon, Incesto




Capitolo 1 - Germoglio


CITAZIONE
Caro diario,

E' la prima volta che ti apro, quindi iniziamo con le presentazioni. Mi chiamo Sakura, Sakura Tsukishima. Sono una bambina... Una ragazzina di 8 anni, e vivo a Tokyo, in una casa in uno dei quartieri residenziali. La mia casa è una piccola villetta, circondata da un spesso e alto muro bianco, come è solito in questi quartieri, in questo modo dal primo piano non si può vedere la strada, mentre al secondo era possibile, ma comunque difficile. Al pian terreno ci sono tre stanze: il soggiorno, la cucina e lo studio di papà, mentre al piano di sopra c'è il bagno, e le stanze mie, di papà e di mia sorella. Mia mamma purtroppo non c'è più. Non che mi dispiaccia veramente, non l'ho mai conoscita... E' morta il giorno in cui sono nata. Mio padre da quel giorno, da quel che ho capito, è caduto in depressione. Non mi ha mai detto niente di lei, so solo che era occidentale, e che Mitsuki, mia sorella, è la sua copia sputata.

Mitsuki è una ragazza molto bella, ed è il mio idolo, nonostante lei mi odi, gli voglio molto bene. E' molto alta, almeno un metro e settanta, ed ha il fisico molto bello, si vede che è una giocatrice esperta di pallavolo. Ha il seno invidiabile, molto grosso... Spero che anche il mio diventerà così. I suoi capelli sono castani, che tiene lisci con la frangetta, e sono molto lunghi, gli arriveranno fino infondo alla schiena, più o meno. I suoi occhi sono azzurri, come quelli di nostra madre, e sono davvero incantevoli. Chi non la conosce, per questo, la scambia sembre per una turista occidentale. Io invece non sono bella come lei... Sono bassa per la mia età, sembro ancora una bambina. Ho i capelli, legati in una lunga treccia, scuri come i miei occhi, che sono a mandorla come quelli di papà. Anche il mio fisico è ancora piatto, e i ragazzi non mi guardano nemmeno. Magari avessi il corpo di mia sorella, sono sicura che tutti i ragazzi più carini mi verranno appresso.

Mitsuki, come ho detto, mi odia, perchè mi crede la causa della perdita di mamma. Forse ha ragione, e non potrò mai capirla, visto che io una mamma non l'ho mai avuta, mentre a lei è rimasta vicino per dieci anni. Non mi parla mai, se non per rimproverarmi di cose veramente gravi, ma sempre con freddezza, o quando la costringe papà. Anche se nostro padre non lo vediamo molto, a dire il vero, lavora tutto il giorno, e quando a casa ceniamo solamente insieme, visto che subito dopo si mette a dormire. Per me è poco più che un estraneo, quindi la mia sola persona di riferimento, è quella che mi odia.

Però... Oggi è successo qualcosa che non mi aspettavo. Come al solito, sono tornata a casa verso le cinque da scuola, e mi aspettavo di essere sola, come ogni giorno, visto che papà torna da lavoro alle otto, e Mistuki da scuola alle sei. Stavo per andare in camera mia, che sta davanti oltre a quella di Mitsuki, sentii un dei rumori provenire dalla stanza di mia sorella. La porta era socchiusa, quindi curiosa, l'ho aperta un po'...

Non capisco cosa stasse succedendo. Mitsuki era sul lettone, nuda, completamente, insieme a una sua compagna di squadra, nuda anche lei. Le due si baciavano, in modo strano... Che avevo visto fare solo in alcun film, ma non così approfonditamente. Intrecciavano le loro lingue veloci, tenendole fuori dalla bocca, per poi congiungerle e emettevano dei suoni... Dei mugolii. La compagna di Mitsuki teneva il braccio disteso sul ventre, ma dalla mia posizione non riuscivo a vedere cosa stesse facendo la mano, mentre mia sorella teneva le gambe aperte, distese sul letto, e le vedevo la farfallina. Era tutta rossa, e aperta, non come la mia.

Non lo so perchè non ero scappata in camera... Ero curiosa di vedere, nonostante avessi paura mi scoprissero. Il cuore mi batteva forte, e provavo una sensazione strana... Non lo so neanche io. Appoggiai una mano sulla porta, spingendola un po' senza far rumore, per poi avvicinare un occhio alla fessura e vedere meglio.

L'amica di Mitsuki aveva smesso di baciarla, e ora le stava bacio e leccando il seno. Ma perchè lo faceva? E perchè Mitsuki non diceva niente? Mia sorella sembrava assecondarla, continuado a mugolare e ansimare... Non capivo se gli stesse facendo del male o meno. La ragazza smise di baciarle il seno, e scese verso la farfallina. L'allargò con le mani, e vidi chiaramente che la stava leccando, ma si fermò d'improvviso. Infilò due dita dentro, e cacciò qualcosa da lì... Era tipo uno strofinaccio arrotolato, o almeno io non lo riconoscevo. La ragazza lo distese, e con mia sorpresa, scoprii che erano le mie mutandine di Hello Kitty, quelle che avevo messo a lavare stamattina, perchè avevo bagnato il letto... Non riuscivo, e non riesco a capire perchè Mitsuki le avesse messe lì...

La ragazza si voltò verso il volto di mia sorella, sorridendole in modo strano. Ma che pervertita, Mitsuki-chan! Ti masturbi con le mutandine della tua sorellina! Le disse, come e volesse prenderla in giro. Mitsuki l'avrebbe sicuramente risposta a tono, anche se non so bene che significasse quell'insulto, ma mia sorella è una tipa forte, e rispondeva sempre a tono.

Per mia delusione, distorse lo sguardo da quello dell'amica, e arrossì, o almeno, lo fece più di quanto già non lo fosse. La ragazza ricominciò a leccarle la farfallina, e inoltre gli mise un dito dentro.

Il mi sentivo sempre più strana, e sentivo una strana sensazione tra le gambe... Umido... Eppure non mi ero fatta pipì addosso. Intanto Mitsuki ansimava sempre più forte, fino a quando no lanciò una specie di urlo. Io spaventata, corsi in camera e mi chiusi dentro, e mi alza la gonnellina per vedere cos'era quella sensazione di umido tra le gambe. Avevo le mutandine bagnate... Ma non era pipì. Toccai il liquido con un dito, e lo portai al naso. Aveva un'odore strano... Ma piacevole.

Sentivo nella stanza affianco Mitsuki e l'amica rivestirsi e uscire, ero eccitata. Io da allora non sono più uscita dalla stanza, per paura di incontrare Mitsuki... Ora devo chiudere, Caro Diaro, papà mi chiama vuole le coccole, domani ti dirò cosa abbiamo fatto perché papà mi ama molto, mi ha insegnato già a baciare con la lingua, sono sei mesi che mi insegna e, mi ha detto che vuole insegnarmi anche altre belle cosine, così le chiama lui, ma so cosa mi farà e so che mi piacerà. A domani.

Capitolo 2 - Esperienze


CITAZIONE
Caro diario,

Sono sempre io, la tua piccola Sakura. E' da un po' che non ci sentiamo, vero? Stanotte mi è successa una cosa strana... Strana e bella, e sentivo il bisogno di raccontartela. Ma ricominciamo da dove ti ho lasciato. Ricordi vero?

La sera stessa in cui ho visto Mitsuki e la sua amica, non riuscivo a parlargli, ne a guardarla. Lei sembrava non capire, ma io avevo una paura matta mi avesse vista spiarle, e non stavo mai sola con lei nella stessa stanza, per la paura che mi sgridasse. Anche se sinceramente, all'ora, non capisco cosa stesse accadendo, se era una cosa buona o cattiva, per questo avevo ancora più paura. Se papà mi avesse chiesto qualcosa? Che dovevo dire? Rientrai in camera subito dopo cena, e dopo essermi cambiata le mutandine (che non mi ero ancora cambiate, perchè, a dire il vero, la sensazione di bagnato mi piaceva...), mi sono messa a letto. La mattina dopo andai a scuola, e tornata a casa... Speravo di rivedere quello che avevo visto il giorno prima. Le miei richieste furono esaudite, e per fortuna, grazie alla mia velocità, le ho beccate mentre erano ancora vestite, per vedere ogni cosa. Aprii la porta della cameretta di Mitsuki, e lei e Akiko (ho scoperto che si chiamava così dalle parole di Mitsuki) erano ancora in piedi, con la divisa scolastica, a baciarsi. Si accarezzavano il corpo a vicenda, stando abbracciate. Sembrava... Piacevole. Le mie mutandine era già bagnate... Non erano passati neanche pochi minuti che le vedevo baciarsi e accarezzarsi, che avevo già quella sensazione tra le gambe. Quando si spogliarono (Akiko spogliava Mitsuki, e viceversa), Akiko lasciò addosso le mutandine di mia sorella. Erano così belle! Non le avevo mai visto così decorate... Tornando a noi, Akiko iniziava ad accarezzare la farfallina di Mitsuki, e potevo vedere che si scurivano... Si stavano bagnando anche quelle! Capii allora che era una cosa normale, che mi bagnassi le mutandine... Ma... Vedendo quel gesto, mi incuriosii.

Mi alzai la gonnellina, tenendola con una mano, e mentre vedevo Akiko e Mitsuki, quello che poi mi ha spiegato che era "giocare", iniziai a far passare la mia manina lungo la farfallina, proprio come faceva l'amica della mia sorellina. Mi sorpresi molto... Era così piacevole. Iniziai prima piano piano, per poi accarezzarla più velocemente. Mi sentivo così strana... Non capivo. Non ancora almeno. Ma mi piaceva così tanto... D'improvviso, sentii lo stimolo della pipì, proprio nel momento in cui Akiko stava togliendo le mutandine a Mitsuki, ma non potevo restare lì, altrimenti avrei sporcato per terra. Corsì in bagno, ma poi ebbi paura a tornare lì, e rientrai in camera.

Scoprii il giorno dopo, che Akiko veniva ogni giorno a casa a "giocare" con Mitsuki, e io ero felice, perchè potevo vederle e imitarle ogni giorno. Per esempio, il giorno dopo, vidi Mitsuki accarezzare la farfallina di Akiko senza mutandine... Io, nonostante la paura mi potessero scoprire, me le tolsi, infilandole poi nella cartella della scuola, e inizia ad accarezzarla anche io così. Era molto più piacevole di quando lo facevo con le mutandine, ma lo stimolo della pipì arrivò molto prima. Oramai sapevo come toccarmi come facevano loro, e sapevo anche perchè lo fanno. E' bellissimo.

Ma arriviamo al dunque. Ieri ero rimasta a casa, perchè mi è venuta un po' di febbre, e ne approfittavo per "giocare", anche se da sola, come Mitsuki con Akiko. Per l'esattezza, ero chiusa nella mia cameratta, stesa sul letto completamente nuda, come la mia sorellona, che mi facevo le carezze sulla patatina, e mi toccavo i capezzoli, stringendoli come faceva Akiko. Era tutto così bello e nuovo per me... Mi faceva stare davvero bene! Iniziai a gemere, mentre spingevo la mia manina contro la mia farfallina bagnatissima, e proprio per questo, non riuscii a sentire Mitsuki che tornava a casa, ovviamente con Akiko. Le due ragazze si infilarono nella camera di Mitsuki velocemente, senza che io me ne accorgessi, e loro che si accorgessero che io ero a casa. Finii per un attimo di accarezzarmi, e scesi dal lettone, per prendere la mia cartella scolastica... Da questa, presi un paio di mutandine sporche di Mitsuki, che avevo preso dalla cesta dei panni sporchi, dopo che aveva giocato con Akiko. L'appoggiai sul letto, e chiusi la cartella della scuola, mettendola affianco al letto. Presi le mutandine arrotolate di Mitsuki e le annusai. Avevano un odore buono... Lo stesso odore del liquido che caccia la mia farfallina. Le arrotolai, e iniziai a premerle contro di questa, forte. Il ruvido di queste mi faceva gemere più forte. Era bellissimo, non riuscivo a crederci! Iniziai a spingerla con entrambe le mani, infilandola un po' dentro. Quando sentivo quel ruvido dentro... Non riesco a spiegarlo. I miei gemiti stavano diventando urletti. D'improvviso, quella bella sensazione mi prese di nuovo, e urlai, per poi abbandonarmi sul letto, respirando forte. D'improvviso, sentii la porta aprirsi, e mi volta verso di questa terrorizzata. Era Mitsuki! Indossava solo le mutandine, e mi guardava quasi sconvolta. Io avevo ancora le sue mutandine contro la mia farfallina, e cercai di comprirmi imbarazzata, mi venne da piangere.

S-Sakura! Urlò Mitsuki...

Oh, mi dispiace, caro Diario, papà mi sta chiamando, la cena mi aspetta. Finisco di raccontarti quando risalgo, ma sono convinta che stasera Mitsuki mi tratterà dolcemente... A presto.

Capitolo 3 - Onee-sama


CITAZIONE
Come ti stavo dicendo, Diario, Mitsuki mi sta davvero trattando molto più gentilmente. Mi fa sempre delle carezze sui capelli, mi abbraccia e mi da a baci, e mi chiama con nomignoli che non aveva mai fatto prima. Sono così contenta! Ma ora, torniamo a quello che stavo raccontando. Si...

Mitsuki mi guardava, e arrossì. Io ero terrorizzata, e non sapendo che fare, mi voltai dall'altro lato richiudendomi a feto. Avevo paura che ora mi sgridasse, o peggio mi picchiasse, e peggio ancora che non mi avrebbe mai più rivolto la parola. Sentii entrare nella stanza anche Akiko, e la mia vergogna crebbe ancora di più. Sentivo che una delle due si stava avvicinando a me, dal rumore dei piedi nudi sul legno del pavimento. D'improvviso, sentii che mi tolsero le mutandine di Mitsuki dalla patatina, e mugolai. Sentii delle risatine, visto che avevo fatto uno spruzzetto di pipì subito dopo, che per fortuna non bagnò il letto, e mi sentii di morire, stavo per scoppiare a piangere.

Ma che brava sorellina che hai, Mitsuki-chan. Era Akiko che mi aveva tolto le mutandine della mia sorellona. Mi voltai verso di lei, e vidi che le stava leccando, mentre fissava con uno strano sguardo Mitsuki. Questa invece, la guardava rabbiosa.

Akiko, vattene, ci sentiamo domani a scuola. Disse Mitsuki. Akiko si alzò, e si avvicinò a mia sorella, con ancora le mutandine in mano. Lecco il volto di Mitsuki, mentre vedevo che si infilava le mutandine nella farfallina, fino a farle sparire completamente. Rimasi leggermente impressionata, ma poi mi voltai di nuovo, tenendomi la testa tra le mani imbarazzata come non mai. Queste me le tengo io. Fece Akiko, e poi probabilmente diede uno schiaffetto a Mitsuki, visto che il rumore era quello. Stavo per esplodere, sentivo Mitsuki che si avvicinava a me. Iniziai a piangere dall'imbarazzo.

O-Onee-sama... Non guardare Sakura... Sakura non lo farà più... Scusami Onee-sama... Dissi mentre singhiozzavo per il pianto. Si, ho il vizio di parlare in terza persona, come i personaggi degli anime, mi rende più carina. Comunque, come dicevo, iniziai a piangere il più silenziosamente possibile. D'improvviso, sentii alzarmi da sotto le braccia. Istintivamente, mi aggrappai al collo di mia sorella, e con le gambe mi legai alla vita, tenendo la patatina contro la sua pancia. Piangevo ancora, nonostante mia sorella mia abbracciava... Era la prima volta che lo faceva. Mi accarezzava con dolcezza i capelli e iniziai a calmarmi. Sakura-chan... Non piangere... Mi fece Mitsuki con la sua bella voce melodiosa. Mi sentii meglio, e mi aggrappai stretta a lei. Onee-sama... Sakura è una bambina cattiva? Le feci triste, guardandola in faccia. Mi fece un sorriso bellissimo, e poi mi diede un bacio sulle labbra. Credevo che il mio primo l'avrei fatto con un ragazzo... Invece me l'ha dato la mia sorellina. E forse è stato molto meglio. Arrossii e abbassai lo sguardo, mentre Mitsuki mi fece scendere a terra.

Dai, vestiti piccolina, che tra poco viene papà, non ci vorremmo fare trovare così? Fece raggiante come non mai, arruffandomi i capelli con dolcezza. Non si era mai comportata con me così, ed era bellissimo. Tenevo però lo sguardo abbassato, spaventata che Mitsuki mi stesse prendendo in giro. Onee-sama è arrabbiata con Sakura? Le feci arrossendo. Lei si chinò alla mia altezza, e mi diede un altro bacio sulle labbra. Io la guardai rapita, e sorrisi felice. Stanotte la tua Onee-sama ti farà dormire insieme a lei, contenta Sakura-chan? Mi fece sorridendo. Quelle parole mi riempirono di gioia. Mi lanciai al collo di Mitsuki, e l'abbracciai forte, per poi lasciarla e rivestirmi velocemente, mentre lei andava in camera sua a rivestirsi. Mi scoccio di dirti che è successo dopo, perchè annoiante, arriviamo al sodo.

Era sera, e io ero nel mio lettino, col mio pupazzetto portafortuna. Un coniglietto. Era tardi, le undici, e papà dormiva. In silenzio mi alzai e andai nella stanzetta di Mitsuki. Lei dormiva beatamente... Non volevo svegliarla... Ma la sua promessa... Mi avvicinai in silenzio al suo lettone, e le accarezzai il volto, svegliandola di soprassalto. Aprì gli occhi, e mi sorrise. Allungò una mano verso di me, accarezzandomi il volto. Sei venuta a farmi compagnia, piccina? Mi fece con dolcezza, mentre io mi infilavo sotto le coperte, e lei si metteva di un fianco voltata verso di me. Mi misi sotto le coperte, e mi avvicinai a Mitsuki, mettendomi affianco a lei piegata di un lato diretta sempre verso di lei. Avevo lo sguardo chino, era la prima volta che dormivo con mia sorella, e dopo quello che mi ha visto fare, e che le ho visto fare su quel letto...

Mitsuki mi abbracciò, spingendomi a lei, contro il suo grande seno. Io affondai la faccia contro questo. Era morbido e piacevole sare lì. Annusai un po', sentendo il profumo di Mitsuki. Onee-sama... Hai un buon profumo. Le feci abbracciandole i fianchi, stringendomi a lei, col volto contro il suo seno. Mia sorella iniziò ad accarezzarmi i capelli.

Ti piace, piccola? Disse d'improvviso. Avevo capito a che si riferiva, e mi allontanai subito, alzando lo sguardo arrossita. Non sapevo che risponderle, e lei mi guardava sorridendo. Iniziò ad aprire la camicetta, e io ero zittita dall'emozione. Dopo un po', Mitsuki aprì la camicetta da notte, facendomelo vedere. Mamma mia, era davvero bello. Mi guardava sempre sorridendomi, dandomi una carezza sulla testa. Bello, non è vero? Fece orgogliosa, stringendomi un po' a lei. S-Si, Onee-sama... Le feci timidamente, e non so cosa mi portò a fare la seguente domanda... Sakura lo può toccare?

Mitsuki mi sorrise, e mi prese la manina dolcemente, portandola sul suo grande seno, proprio sul capezzolo. Aiutata da lei, inizia a muovere la mano, spingendo verso il seno. Sentivo il capezzolo indurirsi contro il palmo. Ero tutta rossa, e mi stavo già bagnando le mutandine. Sono proprio una bambina...

Mitsuki continuava a sorridermi con dolcezza, e avvicinò di nuovo le sue labbra alle mie, baciandomi. Tolsi la mano dal suo seno, imbarazzata, abbassando lo sguardo. Ora perchè non mi fai vedere il tuo, Sakura-chan? Mi fece tranquilla. Alzai lo sguardo, sorpresa, per poi riabbassarlo sempre imbarazzata. M-Ma il seno di Sakura è piccolo... Anzi, inesistente... Piacerà a Onee-sama? Le feci. Mitsuki sembrava non demordere, e prese il bordo della vestaglia (si, per la notte uso una vestaglia pezzo unico) e me la tolse, lanciandola via dal letto, lasciandomi sola con le mutandine. Mitsuki mi sorrise, mentre io restavo immobile dall'imbarazzo. Sei bellissima, Sakura-chan. Mi disse... Mi fece diventare felicissima. Mia sorella mi credeva bella. D'improvviso, senza che me ne resi conto, Mitsuki mi stava leccando i capezzoli, inturgidendoli. Le mie mutandine si stavano bagnando sempre di più, e lei se ne accorse... Alzo la testa vicino alla mia, fissandomi gli occhi con un'aria strana.

Fai vedere alla tua Onee-sama la tua fighetta giovane? Era la prima volta che sentivo chiamare in quel modo la patatina... Figa? Beh... Se Mitsuki la chiamava così, l'avrei fatto anche io. Mi abbassai le mutandine, imbarazzata, fino a toglierla completamente. Prima che potessi metterle fuori dal letto, Mitsuki me le strappò da mano, per annusarle, per poi mettermele in faccia. Senti qui che buon profumo... Mi fece con dolcezza, avvicinando anche il suo volto alle mutandine. In effetti, mi piaceva molto quel profumo. Distese le mutandine, mettendo il cavallo bagnato ben in evidenza, facendogli poi una leccatina. Io non sapevo che dire e fare, ma ricordo bene che sentii d'improvviso l'altra mano di Mitsuki... Toccarmi la figa. Ti piace la mia mano, Sakura-chan? Mi fece, per poi fare un altra leccatina alle mutandine. Mi stava accarezzando la figa, come facevo io, ma la sua mano... Mi piaceva di più insomma. S-Si... A S-Sakura piace molto, Onee-sama... Le feci timida. A quelle parole, Mitsuki spinse ancora di più la mano contro la mia figa. Iniziai a mugolare dalla bella sensazione che provavo, mentre mi stringevo a Mitsuki. Questa avvicinò la parte bagnata delle mutandine vicino alla mia bocca. Lecchiamole insieme... Mi fece per poi leccare le mutandine. Allungai la lingua timidamente, leccando le mutandine, per poi assaporare quel buon sapore... Iniziai a leccarle con piacere, ma d'improvviso, insieme a me iniziò a farlo anche Mitsuki! Appena le nostre lingue si sfiorarono, la riinfilai in bocca spaventata. Sakura-chan... Apri la bocca, ti insegno una cosa... Ubbidii titubante. Mitsuki fece lo stesso, e unì le sue labbra con le mie. Sentivo la lingua di Mitsuki leccare la mia... Attorcigliandosi alla mia. Non sapevo che fare, ma mi uscì istintivo fare la tessa cosa. Era piacevole alla fine. Mitsuki si mise sopra di me, e sentivo i suoi seni contro i "miei". Intanto continuava a toccarmi la figa con due dita, spingendole lungo la lunghezza di questa. D'improvviso, lasciò la mia lingua, e si allontanò. Io cercavo ancora quella lingua... Mi piaceva sentirla, ma Mitsuki non voleva ridarmela. Mi sorrise, dandomi un bacio sulla guancia. Ricominciai a mugolare, sentendo le dita spingere forte. Volevo imitare Akiko e quindi mi feci coraggio... E glielo chiesì: M-Mitsuki... Sakura può leccarti il seno?

Mitsuki rimase sorpresa, ma poi mi sorrise, alzandosi fino a far cadere il suo seno verso il mio volto. Ecco, ero imbarazzata. Timidamente, le leccai un capezzolo, per poi prenderlo in bocca e succhiarlo dolcemente... Mi faceva stare bene. Nello stesso momento, sentii spingere più del normale, e avvertii il dito di Mitsuki entrambi dentro. Lanciai un piccolo urlo, che la mia sorellona soffocò con un seno. Mi sentivo stranissima, non mi faceva male, non molto almeno, ma... Ma non lo so ecco. Tranquilla, Sakura-chan. Mi fece, vedendo che ero agitata. Sentii il dito muoversi, avanti in dietro, lentamente... Mugolavo forte, la sensazione era bellissima, e d'improvviso, sentii una sensazione piacevolissima e improvvisa. Iniziai a muovermi furiosamente, un brivido percorse tutto il mio corpo, e Mitsuki non voleva togliere quel dito, anzi. Dopo un po', la sensazione passò, e mi accasciai sul letto, soddisfatta, respirando forte. Mitsuki mi sorrise, mettendosi affianco a me. Mi tolse il dito da... lì... E me lo infilò in bocca. Lo succhiai avvidamente, per poi abbracciare Mitsuki, mettendo la testa trai suoi seni, felice... Buona notte, piccola mia... Mi fece Mitsuki, stringendomi a lei... E poi mi addormentai.


Diario, ora vado a letto. Mi ha detto Mitsuki che domani mi fa vedere come giocano lei e Akiko. Non vedo l'ora... E se ho il coraggio, le chiederò di giocare con loro. Ti racconterò tutto domani, a presto.

Capitolo 4 - Sbocciare


CITAZIONE
Caro Diario,

Immagino tu sia impaziente di sapere cosa è successo oggi con Akiko e Mitsuki, vero? Beh, non te lo dirò, ma ti dirò cosa ho fatto stamattina a scuola...
Non ti preoccupare, sto scherzando. Allora, da dove cominciare? Beh...

Mi svegliai dolcemente, aprendo piano gli occhi disturbata da un raggio di sole, che penetrava dalla finestra semi aperta della cameretta. Speravo che quello che fosse successo la sera prima non fosse stato solo un sogno, e per fortuna, fu così. Mia sorella era con me, ed era tutta nuda, come me tral'altro, e la cosa più bella, era il fatto che mi stava leccando la passerina, nonostante mi fossi appena svegliata. Mi resi conto che lo stava facendo da tanto. Inizia a mugolare, mentre sentivo la lingua della mia sorellona entrare dentro piano e gentilmente, facendomi godere all'inverosimile... Alzai lievemente il capo per vedere Mitsuki, e questa fece lo stesso, incrociando i miei occhi coi suoi. Ben svegliata, Sakura-chan! Mi disse dolcemente, alzandosi alla mia altezza con mio grande dispiacere, visto che le sue leccate mi facevano andare in paradiso... Mi abbracciò, stringendomi a lei con dolcezza, e io feci lo stesso, sorridendo e appoggiando il capo suoi suoi seni soffici. Buongiorno, Nee-sama. Dissi affettuosamente, baciandogli poi la pelle. Restammo così, a baciarci e toccarci tutta la mattina, senza andare a scuola, solo noi due. Si fece tardi in un batter d'occhio, ed era ora di pranzo. Uscimmo dalla stanza, sempre nude, tanto non c'era nessuno, e scendemmo al piano inferiore. Mi misi seduta sul divanetto a guardare la TV, mentre Mitsuki iniziò a preparare qualcosa da mangiare. Sai, Diario, è strano stare in giro nudi, sopratutto se c'è la tua sorellona che ti guarda ogni due secondi con uno sguardo strano, ma ti fa molto piacere. Finalmente mangiammo, e Mitsuki volle farmi mangiare in un modo tutto particolare. Prendeva i bocconi in bocca, li masticava un po' e poi si avvicinava a me, baciandomi come ha fatto la sera prima, passandomi i bocconi. Era piacevole, tutto molto bello, mi sentivo al settimo cielo.

E presto arrivò il pomeriggio, e finalmente suonarono alla porta. Mi gettai ad aprirla, nonostante fossi nuda, ed eccola, finalmente: Akiko. La ragazza era in tenuta da ginnastica, pantaloncini attillatissimi e cortissimi, e una magliettina altrettanto attillata, bianca, a mostrare tutte le sue curve mozzafiato. Mi guardò tutta nuda, e io arrossì lievemente. Entrò in casa e chiuse la porta dietro di se, accarezzandomi poi la testa con fare dolce, ma senza rivolgermi parola. Arrossii ancora di più, mentre finalmente Mitsuki entrò nell'atrio, raggiungendo Akiko e salutandola come mi aspettavo, baciandola molto passionalmente buttandogli le braccia al collo. Ciao amore, sei pronta? Fece la mia sorellona all'amica, mentre questa già si sfilava con calma i pantaloncini. Era senza intimo, ma c'era d'aspettarselo. Restò così, con la maglietta e le scarpe da ginnastica, continuando a baciare mia sorella senza dargli un attimo di tregua. Io le fissavo, gelosa come non mai, iniziando persino ad andarmene triste per lasciarle da sola. Ma appena Mitsuki vide che stavo per andarmene, mi vermò. Nee-chan vieni qua, ora andiamo a giocare tutte e tre. Disse porgendomi la mano, lasciando finalmente Akiko. Mi avvicinai, raggiante per le parole sentite, e le afferrai dolcemente la mano. Salimmo di sopra, e da notare come Akiko, maleducatamente, non si era tolta le scarpe, cosa ceh ovviamente non fece, lanciando la maglietta per le scale senza ritegno.

Io la osservavo, tutta nuda, e a quanto pare sudata, visto che la sua pelle era lucida, e in un certo senso... Mi piaceva. Sentivo la fighetta bagnarsi, mentre salivo le scale dietro di lei, alzando lo sguardo, vedendo il suo intimo così aperto. Raggiungemmo la camera di Mitsuki, e istintivamente, feci per gettarmi dentro, ma fui bloccata da Akiko, che mi prese in braccio. No no, maialina, andiamo nella tua cameretta piena di peluche. E' più bello sotto i loro occhi, non trovi? Mi fece avvicinando la bocca al mio orecchio, bisbigliandomi con voce calda e sensuale, per poi leccarmelo e mordicchiarmi il lobo. Mi batteva forte il cuore, ero in fibrillazione. Mi mise a terra, e presi la sua mano come per accompagnarla. Entrammo in camera, tutte e tre, e io mi misi seduta su una sediolina, vicino la finestra, trai miei peluche più grandi, mentre Akiko si era distesa sul letto, con la schiena contro un altro mio peluche a forma di coniglio, con le gambe spalancate e i piedi ancora con le scarpe fuori. Mitsuki si avvicinò al letto, chinandosi suoi piedi dell'amica, gli tolse prima la scarpa destra e gli alzò il calzettone fin dove poteva, e poi fece la stessa operazione con la sinistra. Akiko sembrava incurante, fissava me. Mi batteva forte il cuore per tutta quella eccitazione, allarga lievemente le gambe, nonostante Akiko mi guardava, e iniziai a masturbarmi silenziosamente, mugolando pianissimo per non farmi sentire. Mitsuki uscì dalla stanza, probabilmente per prendere qualcosa, e io mi avvicinai paurosa a Akiko. A-Akiko-sama... La chiamai imbarazzata, rossa come non mai. La ragazza che s'era distratta, tornò a voltarsi verso di me, facendomi un bellissimo sorriso. Dimmi, bella bambina. Mi chiese quasi con noncuranza. Il mio sguardo caddè sul suo corpo, e specialmente sul suo pube liscio... S-Sakura può giocare con voi? Chiesi titubante, convinta che mi avrebbe risposto negativamente, e che volesse solo mia sorella. Infatti, nessuno mi ha mai voluto, figuriamoci una bella ragazza come Akiko... Distorsi lo sguardo dal suo volto, chinandolo lievemente e comprendomi la bocca con il pugno chiuso, molto graziosamente.

Non me ne resi conto, ma ecco che avvertii la mano di Akiko premermi forte contro il sesso. Iniziai mugolare, alzando il capo dimenandomi, cercando di fuggire per l'imbarazzo e per l'impetuosità dei movimenti. Ma mi abbandonai al piacere...

Mi trascinò sul letto, tra le sue gambe, strusciando la sua figa inumidita sul sederino, continuando a toccarmi, a infilare le dita dentro di me, stringendomi contro i suoi seni per non farmi scappare. Non che ne avessi intenzione. Mitsuki entrò nella stanza, e mi vide in quelle condizioni. Non potevo vedere la sua reazione, tanto ero distratta dall'eccitazione. Akiko, potevi aspettarmi! Sgridò l'amica, per poi raggiungerci. Ma Akiko la bloccò, porgendogli il piede col calzino sporco di sudore. Mitsuki prese il piede, e lo portò al volto, iniziando a strusciarlo contro come se fosse eccitata. Si inginocchiò a terra, togliendo il calzino ad Akiko, iniziando a leccargli il piede. Appallottolò l'indumento e con mia sorpresa, iniziò a toccarsi con quello. Brava, Mitsuki-chan... Disse Akiko, che notai si stava bagnando di più. Mitsuki, continuando a leccarle il piede, si portò sul letto, vicinissima a me. Smise col suo lavoro, facendo distendere la gamba di Akiko, mettendola tra le sue gambe. Gli rimise il calzino e... E iniziò a strusciarsi contro di questo, lungo la gamba della ragazza, mugolando forte e toccandosi i seni. Intanto Akiko continuava a toccarmi, e io eccitata come non mai, urlavo e gemevo dal piacere, sotto gli occhi di mia sorella, che sembrava entusiasta... Ed ecco che iniziai a fare pipì, raggiunto il limite, imbrattando la mano di Akiko e il lettino... La ragazza iniziò a strusciare la mano sporca sul mio corpo, specialmente sui miei capezzolini, iniziando a leccarmi il collo. Mitsuki intanto si era chinata su di me, e iniziava a leccarmi dove l'amica mi aveva sporcato di pipì. Ero zittita, ma mi piaceva tutto, moltissimo... Come sei sensibile, piccola Sakura, sei già venuta? Mi fece Akiko tra una leccata e l'altra. Non risposi, per via del fiato mozzato dal fiatone e l'imbarazzo, chiando lievemente lo sguardo verso mia sorella, che stava scendendo sempre di più fino a raggiungerla... Leccandomela di nuovo. Tirai di nuovo indietro la testa, mugolando forte. La lingua di Mitsuki mi toccava in zone sensibilissime, e io già sono molto sensibile di natura... Stavo impazzendo. D'improvviso, sentii qualcosa di freddo e duro sulla mia cosina. Spalancai le orbite, guardando in basso per capire cosa fosse. Avendolo visto spiando i miei compagni di scuola agli spogliatoi capii che fosse una riproduzione di un... Coso dei maschi quando si toccano, solo molto più grande. Era grande, grigio, probabilmente di marmo. Non capii. Sorellina, ormai sei pronta... Disse Mitsuki, e senza che me ne accorgessi, fece pressione, infilandomelo in un sol colpo dentro di me.

Urlai. Era doloroso, dolorossisimo, sentii il pancino bruciarmi, qualcosa dentro di me si era rotto, qualcosa dentro di me è stato perso per sempre. Uscì sangue, e inizia a piangere, togliendo quel coso da me e sfuggendo alla presa di Akiko. Ti afferrai eppoi scappai da quella stanza, continuando a piangere, infilandomi nel bagno. Mi sono chiusa dentro... E devo ancora uscire da lì. Mitsuki mi ha fatto male... Tanto male... Non riesco a toccarmi più, anche se il bruciore sta passando... E non capisco perchè, ma ora desidero riprovare quel... quel coso dentro di me...


Edited by Sirfrancisdrake1 - 17/10/2016, 15:47
 
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Ennio4
view post Posted on 2/11/2016, 01:53




[QUOTE=Sirfrancisdrake1,15/10/2016, 18:44 ?t=19490383&st=0#entry420175134]
Premessa: Questa non è una storia Hentai molto forte e cruda. Spero che non offenda (o disgusti) nessuno. Chiedo scusa in anticipo a tutti coloro che si sentiranno offesi o schifati da ciò, e anche grazie a coloro che apprezzeranno il mio piccolo scritto. Ovviamente, questa storia è solo per i 18+ è_é

Genere, Incesto
(- Da un diario trovato in una soffitta )
Anna, un nome cosi angelico, eppure.
Anna provò vibrazioni piacevolissime, il suo corpicino ebbe piccole scosse ai baci del suo papà. Poteva sentire l'umidità laggiù nella sua fessurina. Quando papà le baciò la fica, le si chiuse lo stomaco, si sentì assalita da una forte eccitazione. Pensò: Il mio papà mi bacia la fica ! Il fuoco del desiderio si schiantò su di lei. Raggiunse la coscia spostandosi sull'inguine mentre sentiva papà con la bocca chiusa sulle labbra della sua piccola fica. Girando un pochino di fianco, alzò il ginocchio per dargli l'accesso.
Allungò una mano, prese il sesso che era già rigido per lei. Baciò la punta umida, leccò l'umidità. Gemette nel sentire la lingua che leccava la fessura e le solleticava la nocciolina della clitoride. Aprì la bocca facendo scivolare le labbra sull'infiammata cappella, la prese in bocca, le labbra erano tese, la piccola bocca piena; Tenendo il tronco, iniziò ad accarezzare il glande con la lingua. Provò un'intensa soddisfazione quando sentì papà gemere nella sua fica. Ha sondato il piccolo foro della punta e succhiò dolcemente, con la manina mosse su e giù la pelle delicata e calda del cazzo, accarezzò anche, con la mano a coppa, il sacco dei testicoli. " Sto facendo l'amore con il mio papà ! Ho in bocca il suo sesso !" Rabbrividì per l'eccitazione, le sembrò giusto, perfetto e sexy come l'inferno
La mia erezione si stava inturgidendo ritmicamente, la sentivo crescere nella bocca della mia bambina, la sua lingua mi inviava continui impulsi di piacere, Tenendo la testa tra le cosce ho vellicato il suo piccolo clitoride, si è irrigidito. Ho gustato la sua eccitazione. Con la punta del dito ho esplorato lo stretto buchino della sua bella vagina facendolo scivolare dentro la guaina calda che me lo attanagliava. Spingendolo dentro pur essendo stretto, le ho cercato il punto G, slittavo dentro e fuori. Era così dannatamente erotico.
I gemiti di Anna mi hanno fortemente emozionato, l'agitazione dei fianchi mi ha spronato a proseguire. Era bagnata, scivolosa calda e stretta. La sua giovane età era già per me un forte stimolo. Ho seguito il suo ritmo, spingendola sempre più verso l'orgasmo leccandola più intensamente. La sua bocca lasciò libero il mio cazzo " Oh Dio, papà" la sentii mormorare a bassa voce mentre mi dava forti strappi col bacino fremente dal piacere.
Un liquidino celestiale bagnò la mia lingua e il dito, il suo orgasmo era una sinfonia per il mio cuore. Il suo nettare inondò la mia bocca come ho sondato e succhiato cavalcando il suo orgasmo fino a quando si calmò.
Ora volevo di più dalla mia bambina, volevo farla mia, la volevo disperatamente. Mi mossi tra le sue gambe snelle ormai rilassate, la baciai sulla fronte sudata. Abbassandomi, ho guidato il mio sesso sulle sexy labbra della sua deliziosa e piccola fica, feci scorrere la cappella su e giù allargando le labbra. Sensazione indescrivibile nel sentirle abbracciare il mio glande. " Tesoro mio, ti amo tanto sai? " sussurrai. Come la punta si spinse in avanti, sull'ingresso della vagina, pensai, ero lì, ero quasi in cielo.
" Papà," sospirò nel mio orecchio, come ho sentito le sue labbra dilatarsi. La vagina scivolò sopra la mia cappella senza sforzo. La voglia di seppellirmi dentro il suo corpicino, batteva incessantemente, la volevo di più di qualsiasi cosa al mondo. Le pareti vaginali della mia bimba le sentii separarsi, accolsero accarezzando il mio sesso, il sesso del suo papà. Eccitato al massimo, affondai in lei, nel suo stretto grembo caldo e vellutato. Mio Dio, avevo il sesso dentro il pancino di mia figlia, un pancino di soli nove anni. Il Paradiso in assoluto.
Artigliandola per le sode e giovani natichette, mi spinsi in avanti fino a quando fui completamente dentro di lei, la fica premeva sul mio inguine. Era così dannatamente eccitante. Tirandomi un poco indietro, ho poi spinto ancora una volta. Anna gemeva nelle mie orecchie, ondeggiò con i fianchi allacciandomi alla vita con le sue braccine. Fui colto da una specie di vertigini quando con la punta del cazzo cozzai contro il collo dell'utero.
Tenendomi sempre ai sui dolci glutei, percepii il blocco gommoso della sua fine. Che deliziosa sensazione. Anche le nostre mani guidavano il ritmo della nostra meravigliosa unione, abbiamo iniziato a scopare con colpi lunghi e lenti, e io gustavo ogni millimetro della sua sorprendente fica, sentivo il monticello del paffuto pube dilettare il mio inguine. Gesù la mia bambina.
Anna mi aveva agganciato le cosce con le gambine, emettendo piccoli sussurri, " Sì,sì...che bello papà... che bello." Stringendomi quando mi ritiravo, pareva avesse paura che la lasciassi. Mi sono piegato su di lei per baciare il suo piccolo seno. Leccavo i graziosi capezzolini succhiando le aureole. Piacere inenarrabile soprattutto per la loro piccolezza, tettine in erba di una bambina di nove anni, cose da Paradiso.
" Girati amore " la pregai. L'aiutai con le mani prendendola da sotto la sottile vita, la misi in ginocchio fissando ammirato il suo meraviglioso culetto, così bello, così rotondo e sodo. Fu intensamente emozionante, oltre alla profonda piega delle natiche, che lasciava intravedere il buchino dell'ano, vedere al di sotto l'arrossata fica ancora luccicante dell'umidore.
La fessura era leggermente aperta, potevo vedere chiaramente l'oscuro buchetto della vagina. Una mano su un fianco e l'altra sul membro, ho guidato la cappella sulla piccola fica. Guardavo ansimando, come si faceva strada tra le labbra morbide, le allargava in un modo dannatamente eccitante. Vedevo la carne rosa tesa attorno al mio cazzo, poi come mi sono infilato nella stretta vagina, le labbra si sono piegate in giù quasi volessero seguire la mia verga. Mia figlia mi aveva catturato con la sua celestiale fica.
Appoggiandomi sulla sua schiena, ho catturato i suoi seni in fiore, ho accarezzato le punte con i pollici, poi ho cominciato a scopare la mia bambina, con lunghe corse complete. L'erezione era al massimo, lei si è messa a spingersi contro di me con piccoli grugniti ogni volta che col cazzo battevo sul suo uterino e, le sue sode chiappette schiaffeggiavano la mia pancia. Ero vicino all'orgasmo, accelerai il ritmo. Ho lasciato i seni, mi sono alzato, e prendendola per i fianchi mi sono tirato indietro tornando subito con una poderosa spinta, dentro il corpicino di mia figlia. Ero vicino, molto vicino a venire, fissavo il cazzo lucido dagli umori, nel suo dentro fuori. Dio, piccola ti amo.
L'ho sentita ansimare rumorosamente, sobbalzò. Sbattevo la mia asta nella sua accogliente e giovane fica, " Papà " gridò spingendosi su di me. La mia piccola amante aveva raggiunto il punto culminante stringendo la mia erezione. " Oh Dio, oh Dio " mugolò rimanendo a bocca aperta
Tenendola per i fianchi snelli la mia bambina eccitata, ho penetrata la fica fino in fondo. Il seme stava per esplodere, avevo i testicoli che mi dolevano. Sono scoppiato nella sua fica, proiettando il mio sperma con un intenso impulso di piacere. Tirandomi indietro, ho spinto ancora dentro di lei più profondamente scaricando una massiccia ondata di sperma in un'accecante aggressione di gioia pura.
Rapito dall'intensità del mio orgasmo, ho perso il controllo di me stesso, così spingendomi con foga nelle fica, mentre si sommavano al rumore degli schiaffi del mio inguine sul suo culo alle sue grida, ho svuotando completamente i testicoli. Sono venuto duramente e dolorosamente e, seguii
Anna giù quando crollò sulla fronte. Avevo inondato di sperma la fica stretta della mia bambina e inondando il suo grembo.
Ho spinto in lei con colpi secchi fino a quando l'agonia orgasmica mi lasciò. Ansimante e sudato , ho sentito il corpicino della mia bambina di nove anni sgusciarmi da sotto, la sua fica pur rilassata non lasciò mai la mia mente. - FINE -

(- Da un diario trovato in una soffitta )

Questi raccontini sono per pedofili, loro se li leggono, si segano e...la vita continua...tutto ok !
 
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5 replies since 7/9/2008, 15:03   1416 views
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